Il presidente del Consiglio italiano, Silvio Berlusconi, ha avuto nel tardo pomeriggio una conversazione telefonica con il Leader della Jamahiriya libica, Muammar el-Ghaddafi. A darne notizia è una nota di Palazzo Chigi. Berlusconi si dice allarmato per l’aggravarsi degli scontri e per l’uso inaccettabile della violenza sulla popolazione civile.

L’Unione Europea e la Comunità internazionale dovranno compiere ogni sforzo per impedire che la crisi libica degeneri in una guerra civile dalle conseguenze difficilmente prevedibili, e favorire invece una soluzione pacifica che tuteli la sicurezza dei cittadini così come l’integrità e stabilità del Paese e dell’intera regione.

Durante la telefonata, durata una ventina di minuti e avvenuta dopo il discorsi tv di Gheddafi, Berlusconi ha smentito seccamente a Gheddafi la possibilità – ipotizzata dallo stesso leader libico – che l’Italia abbia fornito armi o razzi ai manifestanti a Bengasi. Secondo quanto si apprende, Berlusconi ha anche ribadito la necessità di una soluzione pacifica all’insegna della moderazione per scongiurare il rischio di degenerazione in una guerra civile.

Da parte sua Gheddafi – riferisce l’agenzia libica Jana – ha rassicurato il premier italiano che nel paese va tutto bene e che la verità sugli eventi la dicono i media libici. “Il fratello leader ha rassicurato durante il colloquio telefonico l’amico Berlusconi che ‘in Libia va tutto bene e il popolo sta garantendo la sicurezza, la stabilità e l’unità nazionale'”, si legge sulla Jana. “Chiunque voglia sapere la verità – aggiunge l’agenzia ufficiale libica – dovrebbe seguire attentamente i media libici e non dare credito alle bugie e all’informazione manipolata, diffusa dagli organi di traditori e corrotti”.