Pur negando le accuse a suo carico, il Credit Suisse intende chiudere una causa promossa da un collettivo di suoi clienti negli Stati Uniti pagando loro 70 milioni di dollari.
L’accusa di questi clienti ed investitori è di comportamento illegale della banca riguardo alla politica d’informazione durante la crisi finanziaria.
Ad essere sotto accusa è in particolare il Ceo Brady Dougan, che avrebbe permesso dichiarazioni false ed ingannevoli sulle operazioni legate ai subprimes e sui risultati finanziari che ne erano scaturiti.