Sì al controprogetto “Per un futuro a favore delle energie rinnovabili in Ticino!” È prevalso il voto ragionevole

Il Sì popolare al Controprogetto “Per un futuro a favore delle energie rinnovabili in Ticino” è chiaro: con il 46% dei consensi (nella domanda sussidiaria, contro 39% dell’iniziativa), i Ticinesi hanno preferito la soluzione ragionevole che garantisce l’approvvigionamento cantonale di energia elettrica nei prossimi 10-20 anni e getta le basi per investire centinaia di milioni di franchi nel risparmio energetico e nello sviluppo di energie rinnovabili in Ticino.

Il Comitato di sostegno al Controprogetto esprime la sua grande soddisfazione per il risultato ottenuto e ringrazia i Ticinesi che hanno creduto nelle argomentazioni articolate e serie, senza cedere alle mistificazioni di Lega e Verdi.

Con il voto di oggi, il Ticino ha favorito la proposta più ragionevole e sensata, che determinerà un cambiamento di rotta nella politica energetica del Cantone. Privilegiando il Controprogetto, la maggioranza dei Ticinesi ha scelto una nuova politica energetica che consentirà il passaggio graduale dall’energia fossile alla rinnovabile, decretando parimenti la rinuncia all’energia prodotta dalla centrale a carbone di Lünen entro e non oltre il 2035. L’uscita dalla centrale di Lünen entro il 2015, come chiedevano gli iniziativisti, avrebbe comportato una grave perdita finanziaria per il Cantone, perdita che la maggioranza dei Ticinesi non ha ritenuto di doversi sobbarcare.

Privilegiando il Controprogetto, il popolo ticinese ha anche detto Sì alla creazione di un fondo cantonale per le energie rinnovabili finanziato da AET con 100-160 milioni franchi. Grazie all’istituzione di questo fondo si favoriranno investimenti milionari in Ticino nel campo delle energie verdi, assicurando nel frattempo centinaia di nuovi posti di lavoro e la creazione di un know-how in questo settore.
Sostenendo il Controprogetto, i Ticinesi hanno così deciso di puntare con grande determinazone sulle energie rinnovabili, che con l’impegno di AET forniranno al Cantone il 100% di energia pulita entro il 2050. Il Ticino è il paese dell’acqua e dell’energia idraulica, che abbinata allo sviluppo delle rinnovabili nei prossimi 10-30 anni permetterà al nostro Cantone di assicurare l’approvvigionamento elettrico a costi sostenibili (come peraltro fatto sinora) e di prepararsi alle riversioni dei grossi impianti di energia idroelettrica a partire dal 2035.

Il voto di questa domenica segna così una svolta epocale che disegna un quadro delle convenienze economiche da cui sarebbe stato molto pericoloso restare esclusi. Votando Sì al Controprogetto i Ticinesi hanno infatti manifestato il loro sostegno ad AET, l’Azienda elettrica di tutti, attaccata pesantemente e in modo menzognero dall’asse Lega – Verdi. L’indicazione di voto congiunta di un movimento fortemente antiecologista come la Lega e di un partito verde è stato un infelice paradosso, un’alleanza spuria e tartufesca che si è tradotta in queste ultime settimane in una continua e sistematica demolizione dell’operato di AET da parte di Giuliano Bignasca, animato da poco nobili interessi personali, e da Sergio Savoia, ambizioso alter ego populista sotto mentite spoglie ambientaliste.
Votando Sì al Controprogetto, i Ticinesi hanno infine ribadito ancora una volta il loro sostegno ad un’azienda parapubblica, un’AET forte e indipendente che ha garantito e continuerà a garantire un servizio ai cittadini e alle aziende elettriche di tutte le regioni, grandi e piccole.

Il Comitato di sostegno al Controprogetto si sente infine in dovere di stigmatizzare la solita campagna stampa scellerata da parte di un domenicale sempre in odore di inchiesta penale. Modalità giornalistiche spregiudicate e indegne che sviliscono il dibattito politico e sulle quali i politici, ma anche la popolazione di questo Cantone, dovrebbero riflettere.