Grandi manovre da parte dei rappresentanti politici federali in materia fiscale. Non passa giorno che si annunciano successi con Germania, Francia, Gran Bretagna o Stati Uniti.
La tassa liberatoria con questi Stati è a buon punto pur non avendo comunicato ufficialmente il “peso” che i clienti di queste nazioni dovranno “lasciare” sul campo a fronte del Mantenimento del segreto bancario. Si sussurrano percentuali che variano dal 20% al 35%. Un bella botta. Questo segreto bancario svizzero comincia a diventare oneroso.
Nel frattempo il franco svizzero si è rafforzato a dismisura e comincia a provocare qualche prurito all’economia. I tassi non si possono toccare in quanto, seppur doveroso per il surriscaldamento del mercato immobiliare, comporterebbero un ulteriore rafforzamento della nostra moneta. Che fare allora? Nulla malgrado l’incoerenza e la disattenzione dimostrate nei confronti del popolo svizzero che si vede una piazza finanziaria nell’incertezza più totale e dall’altra un’economia (turismo, orologera, export ecc.) che comincia a mugugnare.
L’incoerenza è data dal fatto che da una parte i nostri governanti si affrettano a proporre e far accettare delle vere e proprie “amnistie” ai loro colleghi esteri a favore dei risparmiatori stranieri che hanno soldi in Svizzera e dall’altra non si porta a termine lo stesso concetto di “tassa liberatoria” per gli svizzeri, malgrado ne abbiano lo stesso diritto e, forse, anche maggior bisogno dopo oltre 40 anni. Il fatto grave è che in Parlamento e al Senato si continua a fare sonni tranquilli e quando ci si sveglia si fanno solo danni.
Le elezioni federali di ottobre capitano a fagiolo, non sprechiamo l’occasione.
Edmond Dantès