La proposta fatta a Muammar Gheddafi di poter restare in Libia a condizione di dare le dimissioni e lasciare la guida del paese agli insorti ha perso ogni valore.
Lo ha annunciato oggi il capo del Consiglio nazionale di transizione (CNT).



La proposta era stata presentata a Gheddafi un mese fa attraverso l’emissario delle Nazioni Unite in Libia, il giordano Abdel Elah al Khatib. L’ultimatum dato al colonnello è scaduto oggi, dunque la proposta cade.
L’emissario non ha fatto alcun progresso nei tentativi di dialogo tra il regime e i ribelli. Entrambi i campi restano molto lontani dalla volontà di una soluzione politica.
L’unica alternativa che sembrano considerare a questo punto è quella delle armi. Si combatte sino a che Gheddafi lascia il paese o viene ucciso o sino a quando i ribelli depongono le armi.

Francia, Stati Uniti, Gran Bretagna e una ventina di altri paesi riconosceranno il CNT come un governo legittimo in Libia. Lo ha annunciato William Hague, capo della diplomazia britannica, che ha invitato il CNT, che ha il quartier generale nella città di Bengazi, a mandare a Londra un suo ambasciatore.
Al contempo Londra espelle tutto il personale dall’ambasciata libica in Gran Bretagna. L’ambasciatore libico a Londra era stato cacciato lo scorso aprile, dopo che sostenitori del regime avevano attaccato la rappresentanza diplomatica inglese di Tripoli.
Hague ha dichiarato che le attività che si svolgevano presso l’ambasciata della Libia a Londra erano contrarie agli interessi britannici.