Il Quotidiano svela il periodo dell’anno in cui sul Locarnese si concentrano le maggiori precipitazioni: sono i dieci giorni in cui a Locarno si svolge il Festival internazionale del Film.
Infatti, invece di parlare di film e attori, immancabilmente gli inviati del Quotidiano parlano di pioggia.
La pioggia che è caduta a Locarno, che cadrà a Locarno, che potrebbe cadere a Locarno e che stranamente a Locarno ancora non è caduta, ma attenzione che prima dell’inizio della proiezione in Piazza Grande potrebbe piovere.
Lo stesso fa la simpatica presentatrice Valeria Bruni dallo studio di Comano quando introduce il servizio da Locarno (un appunto al volo: Valeria, ti vogliamo un sacco di bene, ma forse un vestito che non sia rosa shocking e che non ricordi un po’ la tuta del Gatto Arturo ti starebbe meglio…).
La Bruni, dicevamo, che parla del numero degli spettatori e dei film in concorso e fin qui tutto bene, ma poi non resiste e anche lei pàffete! si lascia andare ad un bel “malgrado la pioggia caduta negli scorsi giorni…”
Insomma basta, non se ne può più! Parlate del Festival del Film, parlate della città di Locarno, della magia della Piazza Grande, parlate della perfetta organizzazione delle sale cinematografiche al Fevi e non parlate più della pioggia.
Che tanto quella se vuole arrivare arriva comunque, ormai lo sanno tutti, anche i duemilacinquecento appassionati che ieri sera si sono arcigoduti il film in Piazza protetti da ombrelli e mantelline perchè – appunto – pioveva.
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