La stampa inglese analizza i motivi che hanno causato i disordini che da sabato scorso stanno sconvolgendo diverse grandi città del Regno Unito : Londra, Liverpool, Birmingham e Manchester.
Disordini che erano iniziati sabato notte, quando in uno scontro a fuoco la polizia aveva ucciso in un quartiere di Tottenham Mark Duggan, un 29enne di colore.
“La battaglia di Londra” titola in prima pagina The Guardian, mentre Skynews parla di “zone di guerra nella capitale”.
“Il regno delle gang” scrive il The Daily Telegraph, “Il dominio dei bruti” gli fa eco il Daily Mirror. The Sun è ancora più lapidario per titolare quella che considera una discesa all’inferno: “Anarchia”. Più pacato invece il Times: “Uno Stato di non-diritto”.
Infine, il Daily Express parla di “cretini incendiari”.
Titoli altisonanti a parte, come viene analizzato il motivo di una rivolta di tale violenza ? La stampa si mostra reticente a incriminare la politica di rigore economico sociale del premier David Cameron, come invece hanno fatto diversi deputati laburisti.
“Si tratta di crimini puri e semplici – scrive il Daily Mail. Prudenza anche da parte del Guardian, dove in un editoriale si legge : “Certamente il clima sociale e la politica economica del governo hanno avuto un ruolo in una reazione tanto eclatante, ma ritenere che qui sia l’unica colpa è un pensiero troppo disinvolto. Il culto della violenza e delle armi e la rabbia di sentirsi esclusi dalla società dei consumi fanno anche parte di quanto sta accadendo.”
Sempre nel Guardian, l’editorialista John Pitts commenta “Molti manifestanti fanno parte di famiglie povere, sono disoccupati. Giovani che hanno spaccato le vetrine dei negozi ed hanno rubato quanto più potevano. Lo hanno fatto perché si è presentata loro l’occasione di farlo, non avevano nulla da perdere. Vediamo scatenarsi una generazione bombardata ogni giorno da una pubblicità incalzante e cresciuta nel culto di un consumo eccessivo. Oggi non siamo giudicati per quello che siamo, ma per quello che acquistiamo.”
Stesso parere nell’Independent: “Queste violenze sono caratterizzate da un sistema di furti opportunistici in negozi devastati e poi dati alle fiamme. Abbiamo visto giovani che prima di rubare un paio di scarpe le provavano, per essere sicuri di non portar via una misura sbagliata. Attaccano i negozi per trovare le loro marche preferite di scarpe e vestiti.
Quella a cui stiamo assistendo non è la rivolta di un ghetto disperato quanto piuttosto la decadenza di un’epoca.”
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