Alyssa ha 11 anni ed era stata fermata a Croydon lunedì notte mentre correva via da un supermercato con in mano un bidone della spazzatura. Attorno a lei edifici in fiamme rischiaravano poliziotti e manifestanti che se le davano di santa ragione.
Il poliziotto che l’ha fermata aveva voluto a darle un’altra possibilità, intenerito dal suo aspetto. Alyssa aveva i capelli raccolti in un codino con sopra una coccinella, era magrolina e non arrivava al metro e trenta.
Il poliziotto le aveva detto: “Dimmi come ti chiami e dove abiti, ti faccio portare a casa.”. Alyssa lo aveva squadrato incattivita e gli aveva risposto: “Fottiti.”
Gli agenti hanno poi scoperto che la madre della bambina era seduta in un pub, stordita dal whisky e in compagnia di un uomo. Hanno fermato anche lei. “Mica siamo la famiglia perfetta, che volete? – aveva protestato. Hanno provato a cercare il padre, inutilmente, nessuno sa chi sia il padre della bambina.
Alyssa è stata condotta in tribunale, dove i magistrati lavorano senza sosta, giorno e notte e sfornano condanne in serie.
Le aule giudiziarie sono intasate, ne avranno per mesi. Nessuno è in grado di dire se il sistema carcerario sarà in grado di reggere l’urto di 1400 arresti tra Londra e Nottingham.
In tribunale un giudice con la parrucca bianca e l’aria distrutta ha chiesto ad Alyssa “Perché hai preso il bidone, a che cosa ti serviva?”. Lei ha detto che lo aveva preso perchè era un bidone nuovo.
L’hanno affidata ad una zia. Per il momento non potrà uscire di casa dalle sei di sera alle sei del mattino. Esiste un futuro per questa generazione?
(Fonte: La Stampa.it)