Il bravo giornalista Paolo Attivissimo segnala un errore nell’editoriale “9/11 2001. La stampa celebra la versione ufficiale degli attentati”, pubblicato in Ticinolive il 4 settembre.


Nell’editoriale si afferma che “Il NIST non aveva però spiegato perché era crollato anche l’edificio 7, che non era stato colpito da nessun aereo.”
Attivissimo, che ha curato due libri d’indagine sull’11 settembre 2001, fa notare che in realtà il NIST ha pubblicato un rapporto tecnico tre anni fa e aggiunge:
“In estrema sintesi, secondo il rapporto NIST il crollo fu dovuto agli incendi che bruciarono incontrollati, per assenza d’acqua, per sette ore, e questo non è un mistero gli addetti ai lavori: la letteratura tecnica del settore indica che le strutture in acciaio, in caso d’incendio, raggiungono la temperatura di ammorbidimento del metallo e sono quindi soggette a cedimento. Questo è un dato tecnico che qualunque vigile del fuoco le può confermare.”

Attivissmo fa poi notare, sempre riguardo all’editoriale, che la citazione di Stephen Gregory “Pensavo, prima che la seconda torre crollasse, di aver visto dei lampi e degli sbuffi nella parte inferiore. Ho visto come un flash in corrispondenza dei livelli bassi dell’edificio. Avete presente come quando demoliscono un palazzo?” è un paragone, non è un’asserzione di demolizione.