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Lo pseudo-Mattino distribuito ieri da promotori anonimi – ma facilmente riconducibili all’area di statali di $inistra ideatori delle precedenti iniziative – dimostra essenzialmente due cose.

Primo, il panico da cui ormai sono stati presi quanti ci vogliono male. Panico che testimonia come le cose, per la Lega, si stiano mettendo bene. Panico che, come sempre accade, si traduce poi in una serie di azioni scomposte.
Secondo, lo squallore dei promotori, che da un lato assumono atteggiamenti moralistici, e dall’altro arrivano addirittura ad augurare la morte all’avversario politico. Avversario politico che tali circoli hanno sempre identificato come il nemico da abbattere, adesso anche fisicamente: ulteriore conferma di quello che scrivevamo proprio domenica circa l’identità del vero “partito dell’odio”.
Ci si potrebbe, volendo, anche divertire a identificare, nei contenuti e nelle modalità di distribuzione dello pseudo-Mattino, i numerosi aspetti penalmente rilevanti: ma significherebbe attribuire importanza ad azioni e persone che non ne hanno alcuna.
Va da sé che ora ci attendiamo una puntuale presa di posizione contro il foglio anti-leghista da parte di associazioni indispensabili quale il Comitato per l’etica in politica: a meno che anche quest’ultimo – esattamente come i docenti che vorrebbero espellere il Mattino dalle scuole e fanno propaganda partitica in classe senza che i vertici del DECS abbiano nulla da obiettare – abbia una visione dell’etica strettamente a senso unico.

La tempistica delle iniziative anti-Lega e anti-Mattino dimostrano peraltro in modo inequivocabile che esse nulla hanno a che vedere con l’”etica” o con il dibattito politico: si tratta unicamente di goffe mosse elettorali.
Da parte nostra non possiamo che auspicare che queste iniziative proseguano, onde poter continuare a beneficiare delle ricadute positive di cotanta pubblicità gratuita. Nel contempo rileviamo che, se per caso qualcuno si illude, con espedienti del genere, di anche solo scalfire l’unità della Lega in vista dell’imminente appuntamento elettorale, non solo ha fallito su tutta la linea, ma dimostra di non aver capito da che parte sorge il sole.

Giuliano Bignasca
Lorenzo Quadri
Sergio Morisoli