Quasi 800 clandestini sono stati fermati, dallo scorso mese di agosto, dalle guardie di frontiera di Chiasso a ridosso del confine con l’Italia. Un numero impressionante e in continua crescita, che crea notevoli preoccupazioni sia alle guardie di confine sia alle istituzioni.
Clandestini che erano comunque attesi sin dalla scorsa primavera, da quando le rivolte in Tunisia, Libia ed Egitto avevano fatto presagire un flusso migratorio importante verso l’Italia e – di riflesso seppur in maniera più contenuta – verso il cantone Ticino.
Molti fra coloro che avevano lasciato il Nord Africa si sono fermati nella vicina Penisola, chi da famigliari, chi da conoscenti, chi in cerca di fortuna per conto proprio. Molti hanno cercato di passare in Francia e altri sono arrivati in Ticino. Alcuni con l’intenzione di rimanervi, altri con l’intenzione di proseguire verso paesi più a nord.
Quasi tutti i clandestini fermati a Chiasso hanno richiesto l’asilo politico. In questo modo hanno avuto la certezza di trovare ospitalità per qualche tempo nei centri di accoglienza, in attesa che la loro richiesta sia evasa.
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