“Parlare di matematica è come discutere di spiritualità. E’ qualcosa che ci avvicina alla comprensione di Dio, che ha del trascendentale.”

Così Giulio Giorello, filosofo, descrive su “Sette”, il settimanale del Corriere della Sera, il suo rapporto con i numeri. Malgrado per molti sia un affare ostico, lui ritiene che “la matematica è soprattutto potenza del numero e arte della rappresentazione.”
“Nel tempo – prosegue – la matematica è diventata come la politica o la stessa economia, molto più pervasiva ma salvata, al momento opportuno, da un affiato di genialità spesso eccentrica: basti pensare alla vita di John Forbes Nash Jr., il matematico e premio Nobel inglese, Folle sì, ma con metodo.”


John Forbes Nash Jr., matematico ed economista statunitense, nel 1994, all’età di 66 anni, ha vinto il Nobel per l’economia per i suoi studi di matematica applicata alla “Teoria dei giochi”.

Malgrado da decenni soffra di un’acuta schizofrenia che per lunghi periodi lo tiene isolato dal mondo esterno, Nash è considerato uno dei matematici più brillanti e originali del nostro tempo.
La sua capacità di portare soluzioni eleganti e, in definitiva, semplici ai problemi matematici più complessi è leggendaria.

Nel 2001 la vita di Nash è stata portata sul grande schermo con la pellicola “A Beautiful Mind”, prodotta dal regista Ron Howard e con Russel Crowe nella parte del matematico. Vincitore di quattro Oscar e di quattro Golden Globe, il film è stato tratto dall’omonima biografia curata da Sylvia Nasar.

Da Wikipedia: La Teoria dei giochi analizza situazioni di conflitto e ne cerca soluzioni competitive e cooperative tramite l’analisi delle decisioni individuali in situazioni in cui vi sono interazioni tra due o più soggetti, tali per cui le decisioni di un soggetto possono influire sui risultati del rivale secondo un meccanismo di retroazione e sono finalizzate al massimo guadagno.