È stata l’UBS. La grande banca, che i clienti americani lasciavano o meglio erano costretti a lasciare, ha comunicato all’autorità fiscale americana i nomi delle banche (spesso svizzere) che accoglievano i loro patrimoni. Tale comunicazione è avvenuta nel rispetto della procedura di assistenza amministrativa, per il tramite dell’autorità svizzera, che ha ricevuto le informazioni dall’UBS e le ha passate agli USA.

Ecco dunque svelato il mistero. Tutti stavano a chiedersi (ed è stato chiesto a Grübel): è stata l’UBS o è stata la Finma? Ora la risposta appare chiara. È stata l’UBS ed è stata la Finma. Servite su un piatto d’argento agli implacabili a stelle e strisce la Wegelin, la Julius Bär, la Banca cantonale di Basilea, eccetera. È corretto aggiungere che anche numerose autodenuncie di evasori in preda al panico hanno contribuito al disvelamento.

Secondo il portavoce della grande banca Serge Steiner l’UBS ha agito come ha agito: a) perché obbligata dagli americani b) per ottemperare agli ordini delle autorità svizzere. Sempre secondo l’UBS queste informazioni erano già note e nel 2011 sono state confermate e rese pubbliche da una sentenza del Tribunale amministrativo federale (TAF).

(Fonti: Handelszeitung, Swisscom)