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La commissione energia ed il Municipio del mio Comune hanno respinto la mozione con cui chiedevo di istituire una raccolta separata degli scarti umidi da cucina (il 27% dei nostri rifiuti urbani) per compostarli in loco o venderli ad un impianto di biogas (come quello di Cadenazzo)
La proposta è giudicata “poco sensata”.

Per contro si ritiene che il convenzionale sistema di raccolta tramite sacco e successivo incenerimento a Giubiasco è il sistema che “dal punto di vista ecologico ed economico dà i risultati migliori”.
Le conclusioni commissionali non mi stupiscono più di tanto, anche perché ogni mia mozione volta a promuovere una conversione eco-compatibile della comunità comunale e migliorare l’abitabilità degli spazi pubblici, non ha avuto miglior fortuna.
Bocciate anche la proposta di introdurre l’illuminazione a LED e di alberare le strade. A quanto pare le radici degli alberi rovinano il manto stradale e poi… cadono le foglie!

La mozione per introdurre il bike sharing è li che sonnecchia. Eppure il progetto è anche piano occupazionale (per tanti giovani) della Fondazione il Gabbiano che ha proprio sede a Camorino. Sepolto anche l’impianto fotovoltaico sul tetto del nuovo asilo.
Del rapporto commissionale che invita alla combustione dei rifiuti umidi da cucina se ne discuterà alla prossima seduta di Consiglio Comunale. In quell’occasione dovremo anche approvare la convenzione con Teris SA, la società che si occupa di sfruttare e distribuire il calore prodotto dall’inceneritore, alla cui presidenza siede il sindaco di Giubiasco.

Certo che non tranquillizza pensare che anche i politici e gli amministratori di un Comune che subisce quotidianamente i veleni emessi dal camino dell’inceneritore non vedano altra alternativa che bruciare i propri rifiuti, anche quelli riciclabili.
Dal camino non esce ossigeno e dall’apertura dell’inceneritore i valori delle polveri fini registrati nel Bellinzonese si avvicinano, per quantità, a quelli registrati nel Mendrisiotto, la regione più inquinata del Cantone.
Oltre a questo dato, si fanno sempre più consistenti i sospetti che a bruciare nel forno dell’inceneritore non sono solo i nostri rifiuti ma anche quelli che vengono dall’estero e da oltre Gottardo.
Nell’inceneritore finisce di tutto e si bruciano materiali riciclabili come carta, legno e plastica. In meno di due anni la quantità di rifiuti inceneriti ha triplicato. Segno che qualcuno ci sta guadagnando. Non certo noi!
Ma chi controlla? Il gruppo di accompagnamento che doveva sorvegliare i sorvegliati si è sopito sul nascere. Tutto bene, tutto a posto in quel di Giubiasco?
Siamo sicuri? Come fate a controllare la provenienza dei rifiuti? Mi fa sorridere pensare che proprio uno di quel gruppo, municipale di Camorino, mi disse che il mio caminetto inquinava di più del grande camino di Giubiasco.
Scusi Lei, sarà anche vero ma nel mio camino io so quel che brucio: solo legna e solo la mia! Lei sa cosa si brucia a Giubiasco?

Michela Delcò Petralli
Granconsigliera per i Verdi
candidata per il Municipio di Camorino