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Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite deve esaminare martedì un progetto di dichiarazione per misure supplementari se la Siria respingerà le proposte di mediazione di Kofi Annan.
Questo mentre nel paese, anche nella capitale Damasco, proseguono gli scontri armati tra soldati del regime e ribelli
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La Russia, principale alleata del regime siriano, si è detta pronta a sostenere una dichiarazione di appoggio alla missione dell’emissario dell’ONU e della Lega araba Kofi Annan, a condizione che essa non costituisca un ultimatum.
Sul terreno, le truppe proseguono le operazioni belliche. Nel centro di Damasco si affrontano soldati dell’esercito regolare e disertori dell’Esercito siriano libero. Lo confermano fonti militari.
Il Segretario generale dell’ONU Ban Ki-moon ha definito inaccettabile la situazione ed ha aggiunto che è diventata uno dei problemi principali della comunità internazionale.
Il capo della diplomazia francese Alain Juppé ritiene prioritario giungere alla fine degli scontri il prima possibile, per permettere l’accesso al paese degli aiuti umanitari.
In seguito sarà necessario portare avanti il processo politico in quanto – ha dichiarato Juppé – non è possibile confiscare le aspirazioni democratiche del popolo siriano.
Un appello al regime di Damasco affinchè cessi immediatamente i combattimenti e permetta l’arrivo degli aiuti umanitari, è stato lanciato anche dalla Russia.
In questo segnale di distensione da parte del governo di Mosca, gli osservatori internazionali hanno visto un certo progresso verso una risoluzione nella crisi che interessa la Siria dal marzo dello scorso anno.