33 dias è il titolo della pellicola che il regista spagnolo Carlos Saura porterà sugli schermi per raccontare i 33 giorni durante i quali Pablo Picasso (1881-1973) dipinse Guernica, il capolavoro che celebra la distruzione della città basca nel 1937, durante la guerra civile di Spagna.

A interpretare Picasso è stato chiamato l’attore spagnolo Antonio Banderas. Scritto da Elias Querejeta e Louis-Charles Sirjacq, prodotto da Idem 4 e Cinevedas, il film sarà girato in estate a Parigi e Guernica.

Il 26 aprile 1937, la città basca di Guernica fu distrutta da un bombardamento aereo messo in atto dalla Legione Condor, un corpo composto da elementi dell’aviazione militare tedesca.
Il dipinto di Picasso che porta come titolo il nome di questa città è un olio su tela e misura 783cm di lunghezza e 351cm di altezza. Si trova esposto a Madrid, al Museo Reina Sofia.

In Guernica, Picasso ha espresso la sua opposizione ai regimi totalitari che si diffusero in Europa nel corso del 20esimo secolo. Il quadro non contiene elementi diretti alla guerra civile spagnola e alla città distrutta dai bombardamenti aerei, ma porta diversi elementi simbolici.
Il toro, nella parte sinistra, rappresenta il Minotauro, figura mitica e simbolo di bestialità. La lampada a olio al centro della tela indica la ragione che non comprende il bombardamento e la distruzione.
La colomba, nella parte sinistra, simbolo della pace, straziata prima di cadere a terra. Il cavallo agonizzate sta a simboleggiare la degenerazione in atto nel popolo spagnolo. La madre disperata con il figlio senza vita tra le braccia raffigura la sofferenza. Il cadavere con una stigmate sulla mano sinistra è il simbolo di innocenza verso la crudeltà nazi-fascista. La spada spezzata da cui spunta un fiore indica la speranza per un futuro migliore.

Curiosità su Guernica
Nel corridoio di fronte alla sala del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite è appeso un arazzo che raffigura Guernica. Quando i relatori escono nel corridoi per rilasciare una dichiarazione, l’arazzo viene inquadrato in secondo piano.
Negli anni in cui si discuteva di un intervento armato in Iraq, i vertici dell’ONU non avevano ritenuto opportuno farsi riprendere sullo sfondo di un quadro che in maniera tanto eloquente evocava gli strazi della guerra. Così l’arazzo era stato nascosto da un drappo blù.
Fred Eckhard, portavoce del Consiglio di Sicurezza, aveva spiegato che l’arazzo veniva coperto perchè la sua combinazione di colori bianchi, neri e grigi, produceva un effetto di confusione visiva di fronte alle telecamere.

Lo scorso gennaio è stata data notizia che Guernica viene sottoposto a un’elaborata indagine diagnostica. Davanti alla tela è stato installato un robot cartesiano, che nelle ore di chiusura del museo scatterà oltre 24’000 fotografie ad altissima risoluzione di ogni centimetro quadrato del quadro. Lo scopo è fare il punto sullo stato di conservazione della tela.