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Il ministro tedesco delle Finanze Wolfgang Schäuble si esprime in difesa della Svizzera, mentre nel suo paese non si placano le polemiche per il mandato d’arresto, da parte della Confederazione, contro tre ispettori del fisco tedesco.

“La Svizzera è uno Stato di diritto – ha detto martedì il ministro tedesco – allo stesso titolo della Germania, non ha alcun senso darle addosso come se fosse una qualsiasi repubblica delle banane.”
I tre ispettori del fisco tedesco sono stati colpiti da altrettanti mandati d’arresto da parte del Ministero pubblico della Confederazione perché sospettati di spionaggio economico.
I tre avrebbero infatti avuto un ruolo nell’acquisto, da parte del Lander della Renania del nord-Westfalia, di un CD contenente i nomi di 1500 clienti tedeschi del Credit Suisse, sospettati di evasione fiscale. Fatti risalenti al 2010.

In Germania l’opposizione social-democratica rimprovera al governo di Berlino la sua posizione conciliante verso la Svizzera e la mancanza di una chiara posizione di difesa dei tre ispettori.
“I nostri funzionari hanno fatto molto bene il loro lavoro – ha dichiarato Schäuble – e dal punto di vista del diritto tedesco tutto è in regola. Però secondo le leggi svizzere il loro procedere è stato illegale e da qui deriva il conflitto.”
Per Berlino questa vicenda è un motivo supplementare per adottare rapidamente l’accordo di doppia imposizione siglato con la Svizzera e ancora in attesa dell’approvazione da parte dei Parlamenti dei due paesi.
La sua entrata in vigore è prevista il 1. gennaio 2013 e di fatto annullerà il mandato d’arresto della Confederazione contro i tre ispettori tedeschi, così come renderà superflui eventuali ulteriori furti di dati bancari riservati.