Joseph Stiglitz, Premio Nobel per l’economia insorge contro il presidente della Banca centrale europea, l’italiano Mario Draghi, che ha dichiarato che non è possibile ridurre il debito senza tagliare fondamentalmente i costi del welfare nel lungo termine.


“Tagli al welfare? E’ assurdo – commenta Stiglitz – La protezione sociale non ha nulla a che vedere con la struttura della produzione, ha a che fare con la coesione sociale, con la solidarietà. Sono molto critico nei confronti di quanto ha detto Draghi, ossia che la protezione sociale dovrebbe essere eliminata.
Non ci sono basi per suffragare questa tesi. I paesi che in Europa vanno bene sono quelli scandinavi, le cui economie dispongono di una forte protezione sociale.
Suggerire che la crisi possa essere risolta diminuendo la protezione sociale riguarda quell’1% che dice “Dobbiamo afferrare la fetta più grande della torta”. Ma se non è la maggioranza delle persone a beneficiare della torta economica, allora il sistema è fallimentare.”

“L’austerity di per sé sarà quasi sicuramente disastrosa – prosegue l’economista – ci sta portando a una doppia recessione che potrebbe rivelarsi piuttosto grave. Probabilmente la crisi dell’euro peggiorerà e nel breve termine le conseguenze saranno molto negative per l’Europa.

Stiglitz non è tenero nemmeno nei confronti del suo paese, gli Stati Uniti : “Il paese è divorato dai parassiti. Di fatto stiamo facendo fronte a una difficile transizione da una economia manifatturiera a una dei servizi. Abbiamo fallito nel garantire che tale transizione avvenisse facilmente.
Se non correggeremo quello sbaglio, pagheremo un prezzo molto alto. Siamo già in presenza dell’americano medio che sta soffrendo a causa di quella transizione fallita.”