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Aleppo, seconda città della Siria, è stata teatro venerdì 18 maggio di importanti manifestazioni, le più imponenti dall’inizio della rivolta contro il regime oltre 14 mesi fa.

Migliaia di persone hanno sfilato in diversi quartieri della città, incuranti della repressione dei soldati e degli spari dei cecchini.
Nel frattempo, in diverse città della provincia di Homs proseguono i violenti bombardamenti contro la popolazione e contro i bastioni delle milizie anti-governative.
Si contano numerose vittime, molti feriti e molte persone condotte in carcere. Tutto questo malgrado la presenza nel paese degli osservatori delle Nazioni Unite.

La Lega siriana per la difesa dei diritti dell’uomo ha lanciato un appello alla comunità internazionale affinchè intervenga d’urgenza per far cessare la violenza, gli omicidi, la tortura e ogni altro atto commesso dai servizi di sicurezza e dalle milizie del regime.
Diverse organizzazioni locali e estere per la difesa dei diritti civili hanno denunciato la tortura sistematica nelle prigioni siriane, dove almeno 25mila persone sono tenute prigioniere per la loro opposizione al presidente al Assad.