Quando mancano due giorni al summit europeo di Bruxelles, il dirigente della sinistra radicale greca Alexis Tsipras, in visita a Parigi ha messo in guardia i dirigenti europei, a iniziare da Angela Merkel, contro ogni ingerenza per negoziare un nuovo piano di austerità di bilancio.
Il capo del partito Syriza, che è accreditato dal 21% al 28% nelle intenzioni di voto alle elezioni legislative del 17 giugno e a questo titolo possibile futuro capo del governo di Atene, ha riaffermato che il suo obbiettivo è mettere fine al memorandum, ossia il piano di austerità per la Grecia negoziato dai governi precedenti con Unione europea, Fondo monetario internazionale e Banca centrale europea.
“Non v’è nulla da negoziare nel memorandum, perchè non si negozia con l’inferno – ha detto Tsipras durante una conferenza stampa con il capo della sinistra radicale francese Jean-Luc Mélenchon, all’Assemblea nazionale.
Ha poi aggiunto che la permanenza della Grecia nella Zona euro non può essere subordinata a questo memorandum e all’attenzione di Angela Merkel ha lanciato : “La Germania deve capire che è un partner come tutti gli altri nella Zona euro. La Zona euro non ha un padrone, la Grecia è uno Stato sovrano e non sta a Angela Merkel decidere se dobbiamo andare al referendum o meno.”
Tsipras si riferiva alle voci secondo cui la Cancelliera tedesca avrebbe suggerito al presidente greco di organizzare un referendum per sottoporre alla volontà del popolo la permanenza della Grecia nella Zona euro.
“Quel che da due anni accade nel nostro paese è una sorta di suicidio pilotato del popolo greco – ha aggiunto – Non si tratta di un semplice programma di austerità, ma dell’esperimento europeo di una terapia d’urto neoliberale. Se questo esperimento continua, sarà poi diretto verso altri paesi europei.”
Per il suo viaggio in Francia Tsipras aveva puntato alto, chiedendo un incontro con il presidente François Hollande. Incontro negato dall’Eliseo per motivi “di collegialità”. Così il politico 37enne si è rivolto a Jean-Luc Mélenchon, che gli ha concesso di esprimersi nell’arena dell’Assemblea nazionale.
Mélenchon, che al primo turno delle presidenziali francesi del 22 aprile era giunto quarto con l’11% dei voti, ha dichiarato che “In Grecia si sta rompendo la catena delle rinunce e delle servitù che legano i popoli al trattato di Lisbona. Le minacce che giungono dall’esterno non dissuaderanno i greci dal votare in massa per Tsipras il prossimo 17 giugno.
… E’ inutile dire che si espellerà la Grecia dalla Zona euro. Sarebbe una mossa contro producente, perchè il 60% dei titoli del debito greco sono nelle casse pubbliche e il resto in cinque banche, di cui tre sono francesi.”
Rispondendo all’appello del Fronte della sinistra, nella serata di lunedì diverse centinaia di persone hanno manifestato a Parigi nei pressi dell’Assemblea nazionale a sostegno di Syriza.