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Preoccupa molto la morìa di api in Svizzera. Durante lo scorso inverno sono nell’ordine di 100mila le colonie scomparse.

Il Centro di ricerche apicole della Stazione Agroscope rileva dati allarmanti, si legge oggi sul quotidiano La Regione : “A livello nazionale sono morte il 50% delle colonie, quasi 100mila colonie di api. Si tratta del bilancio più grave mai registrato in passato. Tutti i cantoni sono stati più o meno fortemente colpiti …
Sono le peggiori perdite da quando i dati vengono registrati sistematicamente. In termini di valore gli apicoltori svizzeri devono invece registrare una perdita di quasi 25 milioni di franchi svizzeri, danno che devono sostenere da soli perché l’apicoltura non beneficia di sussidi.
Al momento non può essere ancora valutato l’influsso sull’impollinazione garantita di piante utili e piante selvatiche …
Le cause esatte non sono ancora chiaramente accertate. Vari studi, tuttavia, mettono in evidenza che il parassita Varroa destructor svolge un ruolo preponderante in tali perdite.
Questo acaro preleva le proteine dal sangue dell’ape, indebolisce il sistema immunitario della stessa, che diventa più sensibile alle altre malattie, agisce come vettore di altri agenti patogeni (in particolare virus).”

Sempre su La Regione, sulla situazione in Ticino viene interpellato il presidente della Società ticinese di apicoltura Davide Conconi : “Risultano perdite che superano largamente il 50% fino a toccare il 70% delle arnie. È una situazione drammatica… Le scorte di miele ticinese sono esaurite e tenuto conto dell’andamento climatico stagionale la produzione quest’anno rischia di essere in parte compromessa.”
… Se la varroa è il killer che ha contribuito alla distruzione di molte colonie, Conconi approfitta dell’occasione per ricordare pure i danni derivati dall’uso di fungicidi e pesticidi : “Giovedì a Mezzana ci sarà una serata informativa condotta in collaborazione tra i servizi fitosanitari, la Sezione protezione aria e acqua, il Gruppo di lavoro sulle zanzare e la nostra associazione.”