Oggi Ticinolive intervista l’on. Franco Celio, granconsigliere, considerato uno dei principali esponenti dell’ala radicale del PLRT. Ticinolive, che pur non essendo un portale politicamente “neutro” tiene ad essere aperto, è grato a Celio per avere accettato di intervenire. La stessa cosa non si può dire di tutti i “suoi”, benché si debba dare atto al leader Gabriele Gendotti di avere parimenti, e di buon grado, accolto il nostro invito. Un’altra personalità di spicco del PLR ad esempio, Jacques Ducry, dopo avere a suo tempo accettato l’intervista e ricevuto le domande, si è astenuto dal rispondere.

A colloquio con Franco Celio il professor Francesco De Maria.



Francesco De Maria Una sconfitta del PLR a Lugano (delineo lo scenario più catastrofico, mi malediranno ma non m’importa) con Borradori sindaco e una configurazione 3 (Lega o Lega/UDC) – 2 – 1 – 1 sarebbe un colpo micidiale per il partito e rafforzerebbe grandemente le forze liberali esterne. Come si sta organizzando il PLR per affrontare al meglio la “battaglia di Lugano”? Un presidente Gendotti è in grado di vincere a Lugano?

Franco Celio E’ difficile rispondere su ciò che non è ancora accaduto e che (spero!) magari non accadrà. Constato comunque che, dopo le recenti elezioni negli altri Comuni, vari “anti-gendottiani” notori hanno affermato che l’attuale coordinatore non aveva alcun merito per i buoni risultati ottenuti, ma che quest’ultimi erano da ascrivere unicamente alle Sezioni locali. Non vedo dunque perché mai a Lugano le cose dovrebbero dipendere, più che altrove, dalla presidenza cantonale.

Come vede la recente dichiarazione delle sezioni di Lugano e Mendrisio in favore di una candidatura Cattaneo alla presidenza del partito? 1) Un semplice “ballon d’essai” per valutare le reazioni degli avversari 2) Nient’altro che una provocazione 3) Una mossa seria e premeditata contro una presidenza Gendotti. Il nome di Rocco Cattaneo è ora “bruciato”?
FC A giudicare dalle dichiarazioni del presidente Grandini e da ripetuti articoli apparsi sul Corriere del Ticino, che si tratti di una mossa anti-Gendotti è palese. Dire se questa doppia investitura (luganese e “corrierista”) possa favorire o danneggiare la candidatura Cattaneo è però prematuro.

Perché il presidente Gianora ha fallito? Gendotti (se Gendotti sarà) riuscirà dove Gianora ha fallito?
FC Credo che Gianora, forse mal consigliato, abbia commesso due errori. Il primo, al momento di comporre la lista per il Consiglio di Stato, con l’inserimento di un “corpo estraneo” quale si è rivelato Morisoli (per giunta accompagnato da concorrenti che, almeno sulla carta, non avrebbero dovuto fargli neppure solletico). Il secondo, nella campagna elettorale, tutta costruita attorno allo slogan di un “rinnovamento” privo di contenuti, dimenticando che quella del cambiamento fine a se stesso è una tipica promessa da partito di opposizione, mentre chi ha avuto la maggioranza per decenni deve semmai difendere quanto realizzato. Dire se Gendotti possa far meglio è difficile. Credo comunque che la sua esperienza dovrebbe evitargli certe ingenuità.

Secondo lei l’emorragia di liberali dal PLR a seguito degli avvenimenti politici degli ultimi anni è stata a) trascurabile b) piccola ma ben misurabile c) considerevole e preoccupante?
FC Scelgo una quarta variante. Direi che la perdita era inevitabile, semplicemente per motivi “fisiologici”. Dove mai si è visto un partito che mantiene il primato per più di sessant’anni? Anche in ambito sportivo, non s’è mai vista squadra che dopo aver vinto 16 campionati consecutivi (come il PLR le competizioni elettorali dal 1947 in poi) vince anche il diciassettesimo. La sconfitta dell’anno scorso era insomma nell’ordine naturale delle cose. Mi sembra dunque sbagliato enfatizzarla come vien fatto.

Torniamo indietro un (grande) passo. Ciò che è avvenuto dal 2006 a oggi, sei anni molto duri, velenosi e drammatici, può essere visto come una purificazione del partito? E l’alto prezzo che è stato pagato, era sensato pagarlo?
FC Dal 2005, sono avvenute parecchie cose, a cominciare dal tentativo di far assumere dal partito la difesa d’ufficio della nota “Fondazione di famiglia”, passando poi per i ripetuti sabotaggi nei confronti della consigliera di Stato Sadis e del presidente Merlini, per sfociare nella nascita della sedicente “Idea liberale”, nella successiva imposizione della candidatura Morisoli e infine nel risultato elettorale dell’anno scorso. Tutta colpa dei “radicali”, come la Sua domanda sembra sottintendere? Forse le cose non sono così semplici…

Nel 1987 il PPD perse, in un clima da dramma scespiriano, il suo secondo consigliere di Stato. Toccò a Caccia. Poi lo recuperò, ma solo per ri-perderlo definitivamente. Nell’aprile 2011, non ci credeva nessuno, ma è toccata al partitone. Dove siano finite le due poltrone smarrite lo sappiamo fin troppo bene. Come farà il PLR a riprendersi la sua?
FC Non pretendo di sapere che cosa il partito dovrebbe fare. So però che cosa NON deve fare. Non deve cioè seguire l’esempio dei liberali di altri Cantoni, che a furia di spostarsi a destra sono oramai divenuti quasi movimenti mono-tematici, e si ritrovano oggi con un seguito elettorale che, quando va bene, è la metà di quello che – malgrado tutto – il PLRT può ancora vantare!

Il partito ha avuto in Governo una grande donna e adesso ne ha un’altra. Vorrebbe metterle a confronto?
FC Non mi esprimo sulla Sua scelta degli aggettivi. Credo comunque che tra Marina Masoni e Laura Sadis vi sia soprattutto una differenza psicologica. Marina si sentiva (e forse si sente tuttora) investita della missione di attuare una svolta epocale. I suoi fans le tributavano perciò (e alcuni continuano a tributarle) una specie di culto della personalità. Laura non ha invece per nulla questo approccio messianico. Malgrado l’indiscutibile competenza con cui svolge il suo lavoro, non vi sono quindi schiere di devoti pronti ad osannare qualunque cosa lei dica o faccia.

Una domanda ponderosa e difficile, adatta a un professore. Definisca i concetti di “liberale” e “radicale”.
FC Di definizioni se ne trovano in tutti i dizionari. Non avrebbe dunque senso che io ne aggiunga una in più. Mi lasci però dire che la distinzione da Lei proposta, all’interno del PLRT, mi sembra alquanto artificiale, In ogni caso, non sono per nulla d’accordo di lasciare il monopolio della qualifica di “liberale” a chi pretende di averlo in esclusiva!

Il presidente di Idea Liberale Enrico Iten ha dichiarato di appartenere ancora al PLR. Giudica plausibile una tale affermazione?
FC Non posso e non voglio giudicare il signor Iten, che conosco appena di vista. Rilevo però che per le elezioni federali di pochi mesi fa l’associazione da lui presieduta ha raccomandato il voto a 4 esponenti udc, a 3 ppd, ad altrettanti leghisti e… a nessun liberale. Se questo sia un comportamento normale per chi dice di appartenere al PLR, lo lascio giudicare ad altri.

Lei è membro dell’associazione Incontro Democratico? Può descrivercela? Come si colloca all’interno del partito? Rappresenta forse l’unione ideale tra Radicali e Socialisti, quello che noi di destra chiamiamo “il partito della Regione”?
FC Incontro democratico è un’associazione di cultura politica, indipendente dai partiti. Come dimostra l’azione svolta finora, essa non ha nulla a che vedere né con questa o quella componente, né con “La Regione”. Se si prestasse più attenzione ai dati di fatto e meno alle congetture e alle insinuazioni, sarebbe tanto di guadagnato per tutti!

Perché la fondazione di AreaLiberale è stata un errore e perché AL fallirà il suo obiettivo?
FC Se la fondazione di questo partito sia un errore o no, non possiamo dirlo né io né Lei. Lo diranno semmai le urne. Lo stesso vale per il raggiungimento degli obbiettivi. Per non schivare la domanda, aggiungo però che non vedo bene quale spazio politico il Morisol-party possa occupare, dal momento che i suoi temi prediletti sono già portati avanti da altri, in particolare dall’Udc. Comunque, chi vivrà vedrà…

Morisoli escluso dal Governo (così come Vitta) ed eletto in Parlamento sulla lista del PLR, che cosa doveva fare?
— Rimanere un bravo deputato PLR e andare d’accordo con tutti
— Dimettersi dal PLR e dal Gran Consiglio
— Dimettersi dal PLR, restare incollato alla sua sedia e fondare un partito?

FC Nel nostro sistema, nessuno è eletto a titolo puramente personale, ma solo in quanto candidato di una lista. Mi pare dunque che, una volta deciso di uscire dal PLR, l’unica scelta corretta sarebbe stata la seconda.

Alberto “Pussi” Bernardoni, il noto “opinionista liberale”, ha preso brevemente la parola in occasione della prima Assemblea di AL. È stato quasi lirico, dolcemente malinconico: “Avevamo una casa e lì stavamo bene. Ora non l’abbiamo più, ma noi ri-vogliamo una casa. Sarà questa la nostra nuova casa?” Lei che ne dice?
FC Quale sarà o non sarà la “nuova casa” del signor Bernardoni non è cosa che mi riguardi, né che mi interessi particolarmente.

Infine, on. Franco Celio, dopo averla ringraziata per la sua preziosa e ambita collaborazione, le chiederò: “Che cosa pensa di Ticinolive?”
FC Sinceramente, conosco poco i giornali “online”. Penso tuttavia che svolgano una funzione utile. Auguri, quindi, anche a Lei e alla Sua iniziativa.