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In un periodo in cui tutta l’attenzione è volta alla crisi del debito nella Zona euro, è importante non dimenticare di fare il punto sull’economia elvetica, scrive l’economista Lino Terlizzi sul Corriere del Ticino di lunedì 16 luglio : “Anche la Svizzera dipende in parte da ciò che accade a livello globale.

La Svizzera va meglio di molti altri Paesi sviluppati. […] La miscela di industria, commerci, finanza che la Svizzera ha costruito, la stabilità, la coesione sociale, la capacità di innovazione di molte imprese, i conti pubblici sostanzialmente in ordine favoriscono la buona resistenza del sistema rossocrociato.
Ciò non significa però che non vi siano nodi specifici da affrontare. Tra i principali : la perdurante sopravvalutazione del franco; il percorso ad ostacoli degli accordi fiscali Rubik.
… Dal come e dal quando questi nodi saranno sciolti, dipenderà una parte non secondaria delle prospettive di crescita negli anni a venire.

L’apprezzamento del franco nei confronti dell’euro, del dollaro e di altre monete negli ultimi anni ha superato gran parte delle aspettative. Da un lato ciò dimostra la validità del sistema Svizzera, dall’altro pone problemi ai molti che devono esportare merci e servizi elvetici.
[…] Un allentarsi della tensione nell’Eurozona certamente è una condizione necessaria per un riequilibrio del franco, ma è difficile prevederne tempi e modi.
E’ opportuno che sul piano interno venga rafforzata la distribuzione ai consumatori del «dividendo» del super franco, attraverso una graduale discesa dei prezzi.

Per quel che concerne gli accordi fiscali Rubik, che prevedono un’imposta liberatoria sui patrimoni non dichiarati in cambio del mantenimento del segreto bancario, si tratta di uno schema che ha sia vantaggi sia svantaggi per la piazza elvetica.
È chiaro che banche e società finanziarie vedranno una parte dei patrimoni andarsene, sotto forma di imposte o forse di capitali trasferiti.
Ma esiste un’alternativa valida?
Bisogna stare fermi, aspettando nuovi massicci attacchi al segreto bancario?
Un vantaggio fondamentale di Rubik è che evita guai peggiori e che, soprattutto, fornisce un quadro di maggiori certezze per il futuro.
[…] Questi accordi fiscali danno fastidio a chi è contro la Svizzera. Se non fosse così, chi si oppone a Rubik non si darebbe tanto da fare.
Per la piazza svizzera con Rubik si apre la sfida non facile di un nuovo assetto. Ma senza Rubik la sfida sarebbe ancora più pesante.”