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Le agenzie di rating accelerano e amplificano la crisi del debito in Europa, constata l’Università di San Gallo in uno studio. Le agenzie creano un circolo vizioso senza rapporto alcuno con l’economia reale.

Gli esperti dell’università sangallese criticano la mancanza di trasparenza di Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch, le tre agenzie di rating statunitensi che si dividono il 90% del mercato del raing finanziario.

La crisi del debito in Europa è alimentata da queste agenzie. Lo studio universitario mostra come creano una spirale verso il basso.
I professori Manfred Gärtner e Björn Griesbach hanno confrontato i dati macro-economici di 25 Stati dell’Ocse tra il 1999 e il 2011 e il rating attribuito loro dall’agenzia Fitch.
L’impatto di un declassamento della nota dipende dalla situazione in cui inizialmente si trova il paese. Se beneficia della nota migliore, la tripla A, la reazione dei mercati è piuttosto serena, come si osservava ancora questa settimana, dopo che Moody’s ha minacciato di rivedere al ribasso la valutazione della Germania (la cui economia beneficia di una tripla A).
Situazione ben diversa per chi parte dal basso, come Spagna, Portogallo e Grecia. Una fiducia cieca nelle valutazioni delle agenzie conduce i mercati a reagire quasi in tempo reale all’abbassamento della nota, senza tener conto della situazione economica obiettiva del paese.

Un paese declassato vede aumentare il rischio di trovarsi ben presto in default di pagamento. Si installa allora un circolo vizioso. I mercati reclamano tassi più alti sui crediti concessi e di conseguenza il debito di questi paesi aumenta. Questo, a sua volta, giustifica un ulteriore abbassamento, o downgrade, del rating.
Gli Stati si trovano sempre più in difficoltà estreme. A partire dalla valutazione B- (che corrisponde a “alta speculazione, rischio considerevole”) la loro situazione diventa praticamente disperata.

(Fonte : Le Matin.ch)