La tragedia è avvenuta a Minneapolis, negli Stati Uniti, presso la Accent Signage Systems, azienda che produce segnaletica per disabili.

L’uomo – che dopo la strage si è suicidato – non ha sparato a caso, ma ha scelto le sue vittime, mirando dritto al cuore di chi considerava responsabile del suo licenziamento : due titolari dell’azienda e due impiegati.
I feriti sarebbero tre.

La sparatoria segue di un mese quella di New York, davanti all’Empire State Building, anche in quel caso per motivi di lavoro. Due i morti, mentre in luglio si sparò in Colorado, all’interno di un cinema: 12 i morti, che si aggiungono ai 6 del tempio Sikh nel Wisconsin.
Una serie nera che ha riaperto il dibattito sul controllo delle armi.