Domande, dubbi e perplessità che esigono una risposta trasparente e responsabile!

 

Rivolgersi ad uno psicologo o psichiatra quando si ha un momento “no” della propria vita ora non è più tabù come decenni or sono, tant’è vero che nella nostra moderna società vediamo aumentare le persone che si rivolgono a tali figure professionali cercando sollievo alle loro sofferenze.

Nel codice deontologico FMH, nel capitolo III, art. 4 si riporta chiaramente come un medico non possa e non debba abusare della sua posizione, ovvero: “Nell’esercizio della sua professione, il medico non approfitta dello stato di dipendenza del paziente; in particolare è vietato abusare di questa situazione sul piano emozionale, sessuale o materiale”.

Data del 19.12.2012 la notizia che uno psichiatra nel Bellinzonese è stato rinviato a giudizio per avere intrattenuto una relazione con una sua paziente e che le indagini sono durate ben due anni.

Durante questa cura i due ebbero (da quanto emerge dalla stampa) una relazione che ovviamente, se siamo arrivati a questo punto, quest’ultima ritenne un abuso dovuto alla propria posizione di “forza” per indurla a compiere questi atti sessuali.

 

Fermo restando che ogni persona inquisita è innocente fino a prova contraria, riteniamo sia necessario porre alcune domande. Chiediamo quindi all’Onorevole Consiglio di Stato di voler dar seguito alla presente interrogazione parlamentare rispondendo alle seguenti domande:

 

–          Lo psichiatra in questione ha un suo studio privato o fa parte del team dei servizi psichiatrici pubblici dislocati sul territorio?

–          Durante i due anni di indagine, lo psichiatra è stato sospeso dall’esercizio della professione? Sono state prese altre misure precauzionali e, se sì, quali?

–          Se così non fosse, perché non si è ritenuto sia stato il caso di farlo visto la possibilità di ipotetica recidiva con altre pazienti?

–          Dei fatti sopracitati sono stati informati, affinché potessero condurre delle indagini al proprio interno, i seguenti ordini: Società Ticinese Psichiatria e Psicoterapia (STPP), Ordine dei Medici del Canton Ticino (OMCT) e, naturalmente, il Dipartimento della Sanità e Socialità?

–          In caso di risposta positiva a quest’ultima domanda, quali sono state le conclusioni a questi accertamenti e quali i provvedimenti?

–          Tenuto conto che uno psichiatra è un personaggio pubblico – e l’informazione che lo concerne nella fattispecie è di sicuro interesse pubblico – perché questa situazione non è stata resa pubblica come avvenuto in passato con altri casi di minore gravità sul piano penale?

–          Tenuto conto della delicatezza e complessità della problematica, nonché del fatto che questi casi rischiano di compromettere seriamente la già pesante situazione della nostra sanità (e la psichiatria in particolare, pubblica e privata) non sarebbe opportuno, in futuro, prendere in considerazione la segnalazione di casi simili alla speciale Commissione sanitaria del Gran Consiglio?

 

Orlando Del Don

Per il Gruppo UDC