Da quasi due anni i paesi deboli della Zona euro sono schiacciati da misure di austerità inedite, imposte da BCE,FMI e UE per poter accedere ad aiuti finanziari utili a risollevare l’economia.
Un’austerity che si porta appresso licenziamenti, tagli delle prestazioni, calo del tenore di vita.
Quale è il vero obiettivo di queste politiche di austerità?

Si tratta di un piano deliberato : distruggere prima di costruire l’Europa Stato. Un’analisi dal portale hescaton.com.

“Che paese è la Grecia dopo queste politiche di austerità? E’ un paese con debito al 152%, in continua crescita, con una liquidità dipendente dalle tranche di aiuti internazionali, con una recessione di 4,5 punti del Pil e con una disoccupazione esplosa al 26% e che potrebbe toccare il 30% nel 2013, cioè una persona su tre senza lavoro.
La Grecia è entrata in un vortice dove l’impossibilità di rivolgersi ai mercati per finanziarsi provoca la richiesta di aiuti all’Europa e al FMI, che a loro volta per concederli richiedono l’austerità, che a sua volta provoca la recessione che implica il conseguente peggioramento dei conti pubblici e quindi una crescita del debito e la richiesta di nuovi aiuti e via dicendo.
Una spirale distruttiva che sta cancellando la nazione greca e che attirerà nel suo vortice, come un buco nero, tutto i paesi europei che si sono indebitati per aiutarla, che a loro volta sono agli inizi di questa spirale.

Possibile che i preparatissimi tecnici ed economisti europei e internazionali non capiscano l’elementare regola che l’austerità durante una crisi economica non può che portare una crisi sempre più grave?
E’ come provare a spegnere un’incendio buttandoci benzina al posto dell’acqua.
L’antidoto naturale alle crisi è una politica di rilancio economico non il contrario. Però possiamo concedere loro, che essendo la Grecia la prima nazione ad essere entrata nella crisi dei debiti sovrani, si sia attuata una politica sbagliata.
Ma possibile che la stessa politica economica dopo aver visto i risultati economici disastrosi che portava in Grecia, sia stata replicata egualmente in Portogallo, Spagna, Italia, Francia e presto anche in Germania?
E i risultati non sono stati differenti, dato che tutti paesi colpiti dalle manovre di austerità hanno peggiorato gravemente la loro crisi economica.

La distruzione delle economie nazionali e l’espropriazione della sovranità nazionale da parte degli organismi comunitari sono un piano deliberato per la creazione dell’Europa Stato.
Ai tecnocrati e banchieri non importa se questo porterà le macerie in Europa, perché loro credono sicuramente che bisogna distruggere, prima di costruire.
Questa non è una tesi complottistica come possono pensare alcuni, ma è un legittimo dubbio sul fatto che persone intelligenti e preparate come i tecnocrati e i banchieri europei non si rendano conto delle conseguenze delle politiche economiche di austerità e sia tutto frutto della loro incapacità.”

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