Sul Corriere del Ticino di mercoledì 13 febbraio, il Consigliere di Stato socialista Manuele Bertoli assimila la Lega dei ticinesi alla “matrigna di Biancaneve”, in quanto offre “al popolo la più classica delle mele avvelenate sotto forma di iniziativa popolare fiscale.”

“In ambito fiscale – scrive Bertoli – è fin troppo facile mostrare solo la faccia buona della medaglia e celare il suo rovescio, vale a dire il prezzo sociale dei tagli dovuti alle minori entrate.
Il punto è talmente dolente che quando diversi anni fa la Lega raccolse le firme per risparmiare 150 milioni di franchi all’anno nei costi dell’amministrazione cantonale, dopo molte parole, diverse pirolette e qualche ricorso pretestuoso finì per ritirarla rendendosi conto dell’assurdità dell’idea.
Ed ecco che ora propone di rinunciare non a 150, ma a 191 milioni all’anno.
Una cifra faraonica, pari al costo dell’intero settore della scuola media ticinese […] L’iniziativa fiscale costa più del doppio di quanto il Cantone spende ogni anno per la sua polizia, poco più di 80 milioni all’anno.

[…] Il 3 marzo prossimo è quindi di grande importanza votare no al massacro del servizio pubblico, delle prestazioni collettive del Can¬tone e dei Comuni.
Le risorse sono già scarse e un eventuale sì produrrebbe effetti drammatici che andrebbero soprattutto a danno dei ceti meno favoriti e del ceto medio, oltre che della qualità di quanto fa l’ente pubblico.”