Il prof. Tobiolo Gianella, economista, candidato al Consiglio Comunale di Lugano sulla lista del PLR, ci ha rilasciato questa intervista. Le sue risposte sono eccellenti, precise, ragionate e articolate. Mi permetto però (visto che sono in casa mia, è mio privilegio) di fargli notare che all’ultima domanda egli non ha risposto: “(Nell’ipotesi…) quante probabilità avrebbe avuto il PLR…?” Tesse le lodi di Giovanna Masoni (e fa bene), tesse l’elogio del Sindaco (e fa bene), attacca la Lega (più che normale) ma… No, non sarò certo io a rispondere al posto suo, anche perché la mia risposta… la conoscono tutti! Un’intervista di Francesco De Maria.


Francesco De Maria Lei è un docente di Economia all’USI e incominciamo dunque dall’USI. Ha 17 anni di vita, è assai giovane. Come sta crescendo?

Tobiolo Gianella L’USI, voluta fortemente dal compianto Consigliere di Stato Giuseppe Buffi e dal Sindaco di Lugano Giorgio Giudici – e osteggiata, allora, dall’UDC ticinese – è una solida realtà universitaria nel panorama accademico svizzero ed europeo. Sta crescendo bene, rendendosi attrattiva non più solamente per gli studenti ticinesi o svizzeri ma anche, soprattutto, per quelli della vicina penisola o del resto del mondo. Questo permette di incrementare in termini quantitativi il numero degli iscritti ma nel contempo di entrare in competizione a livello qualitativo con Facoltà che hanno, inutile negarlo, delle tradizioni molto più elevate rispetto alla nostra.

Ai tempi – diciamo ancora trent’anni fa – si diceva: i giovani devono andar via a studiare (per conoscere il mondo). Adesso studiano a cento metri da casa…

TG  Il nuovo ciclo di studi secondo il metodo di Bologna permette di suddividere in due (o in tre) il proprio percorso accademico. Si inizia con i tre anni di Bachelor per poi proseguire con altri due anni di Master ed eventualmente altri tre anni di Dottorato. Di regola lo studente che inizia il Bachelor in una certa Facoltà, per il Master decide poi di spostarsi in un’altra località. Tale tipologia di mobilità è fondamentale per la formazione universitaria e personale dello studente e per degli scambi culturali. Questo è maggiormente vero nel caso in cui ci si reca oltre Gottardo, dove sappiamo bene delle differenze culturali con il Ticino e che oltretutto garantiscono quello scambio (culturale e sociale) fondamentale ed essenziale per i cittadini svizzeri. La stessa cosa è ovviamente valida nel caso in cui altri studenti provenienti dal resto della Svizzera o del mondo decidono di continuare la loro formazione universitaria in Ticino. Inoltre, nel mondo globalizzato dei giorni nostri e con le molteplici possibilità di spostarsi da un continente all’altro e a prezzi relativamente modici è pur sempre possibile muoversi da casa e conoscere il mondo, anche se a studiare i nostri studenti rimangono vicino a casa.

I maligni sussurrano: l’USI è nelle mani di Comunione e Liberazione. C’è del vero in questo? È un mito? Un’esagerazione? Una bufala?

TG  In effetti da diversi anni circolano voci di questo tipo e con una certa insistenza. Sinceramente non saprei darle una risposta esaustiva in proposito. Quello che è invece certo è che l’USI è stata istituita nel 1996 come ente autonomo di diritto pubblico e indipendente dall’amministrazione statale ed ha una struttura organizzativa agile che le consente autonomia e rapidità nelle decisioni. Il Consiglio dell’USI è composto da quattordici membri, tra cui i quattro decani delle Facoltà (Economia, Comunicazione, Architettura e Informatica) ed è la massima autorità su questioni di gestione accademica e amministrativa.

Una realtà giovane e dinamica desidera e tende ad espandersi. Quali direzioni di crescita vede, nell’immediato futuro, per l’USI?

TG  Per l’USI è fondamentale non perdere il contatto con il proprio territorio di riferimento, ossia il Canton Ticino e la Svizzera. Questo vuol dire, in termini concreti, continuare a farsi conoscere e a presidiare il territorio attraverso la valorizzazione delle strutture e dei ricercatori che possano farsi promotori di iniziative, di progetti di ricerca e di consulenza con gli attori economici, sociali e pubblici presenti in Ticino e in Svizzera. Ad esempio dal 2007 ad oggi ho preso parte a due importanti progetti Interreg (III e IV) nell’ambito della cooperazione transfrontaliera, nonché ad altri mandati conferiteci da alcune amministrazioni comunali. Oltre a queste attività è chiaramente importante la presenza di professori, docenti e ricercatori che sappiano farsi promotori di pubblicazioni di articoli scientifici su riviste di chiara fama europea ed internazionale. Se combinati in maniera efficiente ed efficace questi due elementi p orteranno alla nostra Città e al nostro Cantone una sicura e valida riconoscenza internazionale della nostra Università.

Tutti dicono (anche perché suona bene) che sulla cultura non si può risparmiare. Altri – meno confusamente, e con minore faciloneria, a mio avviso – dicono: una bella frase non può essere usata come alibi per coprire qualsiasi cosa. Io le chiedo: è corretto pretendere un “ritorno” (misurabile, concreto, non nebuloso) per gli eventi artistici organizzati con denaro pubblico che hanno luogo a Lugano?

TG  L’offerta culturale della nostra Città la trovo di elevata qualità. Seguo con interesse la stagione teatrale e concertistica di Lugano (e non solo), avendo come passione proprio queste attività. Il denaro pubblico serve per offrire dei servizi apprezzati dalla cittadinanza. Se i servizi sono apprezzati allora non si tratta di una spesa, ma di una sorta di ritorno dell’investimento sotto forma di maggior benessere sociale. Teniamo in considerazione che i prezzi di alcuni spettacoli di richiamo sono abbastanza elevati (anche superiori ai 100.– chf per singolo biglietto) e di conseguenza per le casse della Città vi è sicuramente un ritorno finanziario dell’investimento effettuato. Negli ultimi anni, seguendo con attenzione e partecipazione la stagione, le sale teatrali e concertistiche di Lugano hanno raggiunto, a mio modo di vedere, un notevole livello di pubblico. Anche la collaborazione, ad esempio, tra alcune società private e il Dicastero attività culturali per la promozione e vendita di biglietti è fonte di notevole importanza per promuovere al meglio i vari spettacoli, nonché per sostenere gli artisti (sovente ticinesi e svizzeri) che si esibiscono.

Le faccio esempio tratto da un noto domenicale (a quanto mi risulta non smentito). L’allestimento di una certa mostra costa un milione più o meno tondo. Si prevedono incassi per 50.000 franchi. La mostra è bella e di buon livello ma l’afflusso di pubblico è assai scarso. Il “ritorno” a dir poco incerto. Ora la mia domanda: è questa la via giusta?

TG  Nell’arte, come nello spettacolo più in generale, è assai difficile definire il bello e il brutto. Ogni persona giudica da sé e con criteri completamente soggettivi la bellezza di un quadro, di un’opera d’arte o di altre forme espressive. Posso definire bello der Kuss di Gustav Klimt perché i colori in esso contenuti sono nitidi, vivi e brillanti oppure lo posso definire brutto perché è un’inutile accozzaglia di colori mischiati l’uno con l’altro. Certo è, comunque, che la precisione e il pregio artistico dell’opera sono innegabili. Chiaramente quando si allestisce una mostra si fa una previsione relativa agli incassi e al numero di visitatori e purtroppo giudicare solo l’arte in funzione di entrate economiche è un po’ un peccato. Sicuramente l’ente pubblico deve gestire in maniera efficiente le proprie risorse economiche, tenendo in considerazione che anche altri settori necessitano di elevati investimenti pubblici (come la sicurezza, la gestione delle strade o la socialità). Tuttavia la capace Giovanna Masoni Brenni – Capo dicastero attività culturali – permette che, sotto questo punto di vista, la gestione della cosa pubblica sia di notevole efficacia.

Mi dia il suo parere di uomo colto e amante della cultura sul LAC, Lugano Arte e Cultura.

TG  A livello culturale il LAC saprà entrare in competizione con i principali teatri e sale concertistiche di Cantoni e Paesi a noi vicini. Penso ad esempio al Kultur- und Kongresszentrum di Lucerna e alle varie e grandi infrastrutture della vicina Lombardia (Como e Milano in primis). Se la nostra Città proporrà delle offerte culturali di primo livello e attrarrà artisti di caratura nazionale e internazionale, penso proprio che la “scommessa” LAC sarà vincente e di notevole interesse per i cittadini luganesi e ticinesi, cosi come darà una nuova e moderna immagine di eccellenza artistica della nostra Città anche oltre i confini nazionali.

Mi dia ora il suo parere di economista sempre sul LAC, ma in particolare sulla sostenibilità dei costi di gestione futuri.

TG  A livello economico e gestionale il LAC deve farci seriamente riflettere se è corretta una totale e completa gestione pubblica oppure se non è auspicabile avere una collaborazione con dei privati. Esiste, per la pubblica amministrazione, uno strumento gestionale innovativo e intelligente: il partenariato pubblico-privato (PPP). Tale strumento, se applicato correttamente, permette di creare un partenariato o una collaborazione con degli enti privati (for o no profit) e di sgravare, a livello economico, le finanze pubbliche. L’aspetto più interessante è che non si tratta di una privatizzazione, con la conseguente perdita di potere decisionale da parte dell’ente pubblico, in quanto la pubblica amministrazione continua a mantenere la regia e a prendere le scelte strategiche più importanti.

Lei ha partecipato alle sedute del “Tavolo della crisi”? È al corrente dei risultati ottenuti? Il “Tavolo” può dare un aiuto reale alla minacciata piazza finanziaria luganese?

TG  Sì, come fiduciario nello studio di famiglia e docente di management pubblico all’USI sono stato particolarmente attento e ho partecipato con notevole interesse al tavolo della crisi promosso dalla Municipale Giovanna Masoni Brenni. I risultati scaturiti sono interessanti, ma è necessario che si continui a dialogare sui vari temi e tra le varie associazioni di categoria per mantenere sempre vivo il dibattito intorno ai temi legati all’economia, all’occupazione e al lavoro. Se eletto in Consiglio Comunale proporrò di realizzare, nel quartiere di Molino Nuovo, un polo di interesse e di attrazione per l’avvio di nuove realtà imprenditoriali, per piccole e medie imprese, commerci e negozi attraverso la concessione di micro-crediti e di sinergie logistiche ed operative da parte dell’ente pubblico, di privati e di associazioni no profit.

Il buon governo che il PLR porta avanti dal 1948 a livello cittadino ne è, secondo me, la prova concreta. Occorre tuttavia ripensare alla ridefinizione strategica di alcune iniziative di politica pubblica, come ad esempio quella relativa all’introduzione di alcune riforme legate alla pubblica amministrazione nell’ottica del new public management (nuova gestione pubblica). Lugano ha il pregio di avere un’eccellenza a livello di offerta di servizi pubblici e questo grazie all’impegno costante dei dipendenti della nostra Città.

A livello istituzionale, invece, serve una politica del fare concreta e realista, nonché certezze e forze responsabili, in Municipio così come in Consiglio Comunale, che sappiano affrontare i prossimi anni in maniera decisa e propositiva senza per questo rinunciare all’inderogabile spirito di collaborazione e di ricerca del consenso tra le forze politiche e gli altri importanti soggetti istituzionali presenti nel panorama politico luganese – si pensino ad esempio ai sindacati o alla camera di commercio, oppure alle differenti categorie di associazioni professionali. Le difficoltà finanziarie che in questi ultimi anni riguardano molto da vicino il Canton Ticino e che hanno, purtroppo, coinvolto anche la nostra Città non ammettono ulteriori ritardi e di conseguenza è necessario procedere ad un ampio ed esteso rinnovamento delle politiche pubbliche per assicurare alla nostra Città modernità e competitività per i prossimi decenni. Il mio obiettivo, se eletto in Consiglio Comunale, sarà pertanto quello di farmi promotore di queste iniziative e migliorare l’erogazione di altri servizi pubblici. Lo scopo principale sarà quello di assicurare una maggiore efficienza ed efficacia sia dell’ente pubblico, sia, soprattutto, di quanto viene erogato al cittadino senza per questo rinunciare all’imprescindibile principio dell’equità e della giustizia sociale, valori tipici di un vero Stato liberale. Agire, quindi, pensando al futuro. Una Lugano per tutte le generazioni.

Lei è anche fiduciario nello studio di famiglia. Sul futuro dei fiduciari luganesi incombono nuvole nere?

TG  Sul futuro dei fiduciari incomberanno sicuramente delle nuvole nere nel caso in cui si voglia abrogare la legge sui fiduciari. Non trovo tuttavia corretto, come alcuni sostengono, abrogare tale legge, la quale rappresenta un unicum a livello federale. Tale legge è giusta e definisce alcune semplici ma chiare regole di deontologia professionale fondamentali per poter agire ed operare con trasparenza nei confronti della clientela e della piazza finanziaria luganese.

Il PLR è il suo partito. Ma quale sarebbe la sua seconda scelta? (ammesso che esista)

TG  Il PLR è il mio partito. Sono sempre stato un liberale, ossia per una responsabilizzazione dell’individuo e una libertà di scelta e di pensiero. I nonni materni, nati e cresciuti a Molino Nuovo, sono sempre stati liberali. Anche se non ha mai svolto una politica attiva mio nonno, Athos Guglielmetti, è sempre stato vicino al PLR (a Molino Nuovo prima e a Pregassona poi) e alle varie istituzioni sportive e sociali della Città di Lugano come ad esempio la Società federale di ginnastica. [nessuna seconda scelta, evidentemente, ndr]

Il PLR ha realmente (ancora) due anime, o è una balla messa in giro soprattutto da una destra semina-zizzania interessata alle divisioni?

TG  Il PLR ha sempre avuto due anime, quella liberale e quella radicale, e da 150 anni le stesse condividono un’ideale di libertà e di giustizia sociale. Vorrei ricordare che il PLR, fondato in Svizzera nel 1848 e nel Canton Ticino nel 1890, ha il pregio di potersi considerare uno dei partiti storici del nostro Paese. Ha approvato la moderna costituzione federale nel 1848 attraverso l’impulso decisivo dei suoi sette membri in Consiglio federale e ha avuto l’onore, a livello cantonale, di ricoprire a più riprese quattro seggi in Consiglio di Stato all’inizio del secolo scorso. Ha altresì avuto personalità politiche di primo piano attive nel campo economico, sociale, educativo e giuridico. Come non ricordare, ad esempio, le due grandi figure di Stefano Franscini e di Giuseppe Buffi, fautori entrambi di importanti innovazioni nel sistema educativo?

A livello cittadino, è ormai dal 1948 che il PLR è partito di maggioranza relativa e da 60 anni a questa parte abbiamo saputo sempre e comunque rinnovarci, assicurando benessere sociale ed economico ai cittadini luganesi. Ci presentiamo ai blocchi di partenza delle imminenti elezioni comunali con una squadra molto motivata ed un capolista, il Sindaco Giorgio Giudici, intenzionato ad essere riconfermato.

A suo avviso il termine “destra” (un autentico tabù per molti anni!) ha di per sé una connotazione negativa?

TG  Il termine “destra”, e lo stesso ragionamento lo possiamo fare pure con il termine “sinistra”, di per sé non hanno connotazioni negative in quanto propongono entrambi un certo modello di Stato e di funzionamento delle varie istituzioni sociali, culturali ed economiche di un Paese. In termini concreti gli uni sono per un “meno” Stato, gli altri per un “più” Stato, mentre personalmente, come rappresentante del PLR, trovo giusto parlare di “migliore” Stato. Le faccio qualche esempio: sono domiciliato nel quartiere di Molino Nuovo e l’importanza di tale quartiere per la nostra Città deriva dalla presenza di numerose attività imprenditoriali, culturali, sociali ed economiche che, dagli anni ’60 in poi del secolo scorso, hanno conosciuto un rapido incremento come piccoli e medi commerci, fiduciarie, bar, ristoranti, assicurazioni, associazioni no profit, gallerie d’arte, concessionarie di automobili, lavanderie, orologerie, agenzie viaggi e negozi di vario tipo. Queste attività sono il cuore pulsante del tessuto economico e sociale di ogni Città e la domanda “chi e cosa hanno permesso questo sviluppo?” ha una facile e rapida risposta: la libera iniziativa, la responsabilità individuale e l’imprenditorialità di tante persone che con sacrificio ed impegno hanno sviluppato e continuano a sviluppare il proprio mestiere. A tutte queste persone devono venire garantite quelle condizioni per cui iniziare una nuova attività commerciale o potenziarne una esistente sia un diritto. “Migliore” Stato, pertanto, per me significa che l’ente pubblico abbia un ruolo di garante nell’assicurare a tutti le stesse condizioni e “regole del gioco” attraverso una bassa burocrazia, un prelievo fiscale equo e proporzionato, una elevata sicurezza e la creazione di una rete di infrastrutture (strade, elettricità, gas, eccetera) di notevole qualità.

È in atto un tentativo (arduo) di creare un “polo liberale” al di fuori del PLR. La nascita di AreaLiberale può essere salutata con favore? Il nuovo partito ha qualche probabilità di affermarsi? Come giudica il percorso politico del leader Sergio Morisoli dal 2011 a oggi?

TG  Il nuovo movimento politico di Sergio Morisoli unisce o dovrebbe unire i liberisti più puri. A mio modo di vedere l’erosione di consensi elettorali del PLR dovrebbe essere terminata dopo l’esito delle cantonali del 2011 ed Area Liberale porterà via voti, alle comunali di aprile, soprattutto all’UDC, ai PPD più conservatori e anche alla Lega. Personalmente ritengo che votare AreaLiberale o anche UDC sia un voto sprecato, in quanto nel Consiglio Comunale di Lugano le posizioni dei principali partiti politici si allineano sempre su proposte moderate e concrete. AreaLiberale ed UDC sono movimenti che perseguono degli ideali troppo drastici, mentre la politica è fatta anche di ricerca di consenso tra le varie forze politiche. Per la nostra Città ci dobbiamo impegnare tutti, con passione, buon senso e moderazione.

Come vede la calata di Borradori a Lugano alla conquista del Municipio? Ci sono anomalie in queste operazioni leghiste? Borradori che fa campagna a Lugano mentre è ancora presidente del Consiglio di Stato? È scorretto?

TG  La legge non gli vieta di presentarsi per il Municipio di Lugano e di essere contemporaneamente in carica come Consigliere di Stato. Quello su cui invece si può dibattere è sulla più o meno caduta di stile in proposito a livello più che altro di opportunità politica o per meglio dire del cosiddetto “piede in due scarpe”. Quello che conta, alla fine, saranno i risultati elettorali e l’esito del voto comunale che stabiliranno gli equilibri politici per i prossimi tre anni.

L’ultima è una domanda ipotetica. Tutti sanno che il Sindaco è in carica da mille anni. Se, in nome del rinnovamento, egli avesse rinunciato a ripresentarsi, quante probabilità avrebbe avuto il PLR di salvare il seggio e il sindacato?

TG  Se Giorgio Giudici non si fosse ripresentato la candidata Sindaco, con molta probabilità, sarebbe stata Giovanna Masoni Brenni e tutto il PLR l’avrebbe sostenuta al 100% . Non era quindi da escludere di avere, per la prima volta nella storia luganese, una donna a Sindaco della più importante Città del Cantone. Tuttavia, visto che Giorgio Giudici si ripresenta siamo tutti uniti e compatti a sostenerlo e a riconfermarlo Sindaco di Lugano. Da una parte, infatti, abbiamo un movimento politico che fa dell’attacco e della denigrazione personale dell’avversario il proprio cavallo di battaglia e dall’altra parte, invece, un partito moderato e concreto che promuove politiche pubbliche intelligenti e sostenibili nell’ottica di aumentare il benessere economico e sociale dei cittadini.

Giorgio è una persona unica. Conoscerlo di persona è stato per me un grande piacere e continua ad esserlo durante questa campagna elettorale perché ha ancora tanta passione, tanta voglia di impegnarsi per la cosa pubblica, per i suoi cittadini e per la nostra Città. Merita di terminare la sua carriera politica da Sindaco di Lugano e per questo invito l’elettorato luganese a volergli dare ancora una volta la propria fiducia. La nostra Città merita il meglio e merita una guida esperta e capace.

Tobiolo Gianella, Candidato n. 21 al Consiglio Comunale, Lista n. 7 PLR