Sull’esempio del Nazionale, il Consiglio degli Stati ha bocciato l’iniziativa ticinese che chiedeva un governo federale con nove ministri. respinta anche la proposta di portare a due anni il periodo della presidenza della Confederazione, attualmente di un anno.

Il Consiglio federale continuerà ad essere composto da sette membri. Seguendo l’esempio del Consiglio Nazionale, il Consiglio degli Stati ha respinto di misura, con 21 voti contro 20 e due astenuti, un’iniziativa ticinese che chiedeva un governo a nove ministri per avere una chance di portare in governo un rappresentante del Ticino.

Gli oppositori a questa riforma hanno argomentato che, così come accade con gli attuali sette membri, nemmeno portando a nove i Consiglieri federali si avrebbe un’equa rappresentanza delle regioni della Svizzera.
Inoltre, aumentando il numero dei ministri si metterebbe in pericolo il principio della collegialità.
La Consigliera federale Simonetta Sommaruga ha spiegato che per ripartire davvero meglio il lavoro tra i Consiglieri federali sarebbero necessari almeno 15 membri del governo. Ma inq uesto caso si potrebbe definitivamente fare una croce sulla collegialità.

Gli Stati hanno bocciato anche la proposta di portare a due anni, invece di uno, la durata del mandato di presidente della Confederazione.
Il sistema attuale non pone problemi maggiori e permette a ogni membro del Consiglio federale di diventare presidente. Un mandato su due anni rimetterebbe in causa questo equilibrio.