Mi ricordo, quando ero più piccolo, che nelle calde estati luganesi ero solito uscire a giocare con gli amici di quartiere a Viganello. Si faceva spola tra il parco della Casa anziani “La Meridiana”, le Scuole elementari, il campetto di basket e la Chiesa Santa Teresa, e l’orario di rientro a casa variava a seconda dell’imbrunire. Era un periodo in cui i nostri genitori, pur restando vigili fino al rientro dei loro figli, si sentivano relativamente sicuri. Oggi non è più così, molti genitori mi hanno confessato che quando i bambini scendono nel giardino condominiale a giocare, non possono fare altro che restare in balcone tutto il tempo a non perderli di vista.

Un esempio di come la sicurezza di oggi a Lugano, come in tutto il nostro paese, sia cambiata e in peggio. È un degrado lento ma ampiamente percepito dalla popolazione. Ed essere tra le Città più sicure della Svizzera, statisticamente, quando la sicurezza è ormai un miraggio su tutto il suolo della Confederazione, è una magra consolazione. Ovvio che la situazione sulle rive del Ceresio è nettamente migliore che a Ginevra, da noi bande armate di Kalashnikov non si sono ancora viste rapinare banche e gioiellerie. Il numero di furti d’auto non sono così elevati come nei Cantoni dell’Arco lemanico al confine con la Francia, ma non per questo motivo i nostri cittadini si sentono più sicuri. I furti, rapine a mano armata, aggressioni, scippi, spaccio di droga e consumo di droga all’aperto sono realtà che si stanno radicando anche a Lugano.

Una volta non ci si preoccupava di chiudere la portiera dell’auto quando la si posteggiava sotto casa, e nemmeno di pensava a celare eventuali oggetti di valore dalla vista di eventuali malintenzionati. Oggi, non farlo, può equivalere a ricevere una sgradita visita in auto, come successo ad un nostro Consigliere di Stato di recente proprio a Lugano. A livello svizzero, ufficialmente, si stima che servano ancora 1’500 effettivi di polizia per far fronte alla mutata situazione nel nostro paese, ufficiosamente pare si parli di molti di più. A livello cantonale, la struttura della Polizia cantonale odierna, progettata prima dell’entrata in vigore della libera circolazione delle persone e soprattutto prima dell’entrata nello spazio Schengen, con tutto ciò che ne è conseguito, sta mostrando tutti i suoi limiti.

A Lugano la situazione non è da meno, ed è per questo che è di assoluta importanza che alla Polizia vengano dati più mezzi e più uomini, e mi riferisco anche agli “Assistenti alla sicurezza” proposti dall’UDC nel 2009, come pure è imperativo che a Lugano si installi quanto prima un sistema di video sorveglianza nelle zone a rischio. Tutto ciò al fine di offrire a tutta la cittadinanza una sicurezza degna di questo nome e un serio effetto deterrente nei confronti di chi vuole commettere dei crimini. La sicurezza è e deve restare un valore fondamentale per l’ente pubblico chiamato a salvaguardare l’incolumità di tutti luganesi.

Alain Bühler, Candidato UDC al Municipio e al Consiglio Comunale a Lugano