L’accordo per salvare Cipro dal fallimento è stato raggiunto all’ultimo minuto. Dopo 12 ore di trattative continue, è stato deciso di sbloccare un finanziamento da 10 miliardi di euro.

L’accordo raggiunto passa dal prelievo forzoso sui depositi bancari presso la maggiore banca dell’isola, la Bank of Cyprus, ad eccezione di quelli al di sotto dei 100’000 euro. Una misura che inciderà particolarmente sui capitali esteri, soprattutto quelli russi.
Per risparmiare circa 4 miliardi di euro è stato previsto lo scioglimento della seconda maggior banca del paese, la Laiki Bank.

In una nota diramata ai suoi clienti la banca olandese Abn Amro ha fatto sapere che dal primo aprile gli investimenti in oro fisico detenuti a Cipro non potranno più essere “estradati”.
In un passaggio successivo Abn ha assicurato i propri clienti che “Daremo in modo che i vostri investimenti nei metalli preziosi siano gestiti con oculatezza.” Ma nessuna indicazione precisa è stata data e i dubbi si amplificano.

Al di là della calma apparente, si profila una corsa a prelevare l’oro fisico detenuto nelle banche cipriote?