In periodi difficili le occasioni vanno colte la volo. È il caso attuale; la situazione economica non è semplice – anche se guardandoci attorno bisogna rendersi conto di come le condizioni in Svizzera e in Ticino siano di gran lunga migliori di quelle dei nostri vicini – ed è necessario mettere in atto delle misure ad effetto immediato.

Per questa ragione il PLR ha deciso di rilanciare il progetto di amnistia fiscale, già sostenuto in passato dalla nostra Consigliera di Stato e dal gruppo in Gran Consiglio, perché in politica bisogna essere soprattutto concreti.

L’obiezione sul giudizio etico di questa misura non va sottovalutata: chi da sempre è in regola con il fisco potrebbe sentirsi in qualche modo discriminato. Bisogna però fare attenzione al contesto.
In primo luogo va detto che la misura è eccezionale, l’ultima è stata applicata 44 anni fa.
Una regola non scritta recita che è accettabile, per non minare lo Stato di diritto, applicare un’amnistia per ogni generazione, qui il termine è stato ampiamente rispettato.
Nulla a che vedere quindi con i condoni al ciclostile della vicina Repubblica.
Ma vi sono altri aspetti importanti da mettere sul piatto della bilancia. L’effetto sulla piazza economico – finanziaria sarebbe multiplo.
Da un lato gli operatori finanziari potrebbero beneficiare del rientro di capitali oggi depositati, e gestiti, fuori cantone o all’estero: un aumento netto della massa amministrata in loco con le conseguenti ricadute positive per il mondo bancario e parabancario.
Dall’altro l’intera economia trarrebbe beneficio dal rientro nel circuito economico di importanti somme che potrebbero concorrere all’aumento degli investimenti e dei consumi.
Inoltre il provvedimento permetterebbe di recuperare cospicue risorse finanziarie – sia una tantum che ricorrenti – per gli enti pubblici, quindi per il Cantone ma anche per i comuni.
Sull’impiego di queste risorse, in particolare per quelle a beneficio del Cantone, si potrà poi decidere una destinazione che amplifichi l’effetto di rafforzamento del mercato del lavoro in maniera da applicare quella che i liberali hanno da sempre ritenuto la miglior politica sociale e cioè la creazione di occupazione.

Concludendo l’amnistia sarebbe veramente un toccasana per la nostra realtà e riflettendoci a fondo tutti ne beneficerebbero. Quanti di noi hanno un amico o un parente che cerca un posto di lavoro e che oggi si trova in difficoltà? La risposta è semplice: tutti.
Un provvedimento a costo zero permetterebbe di dare un po’ di slancio alla nostra economia e aiuterebbe queste persone. Non perdiamo ancora una volta l’occasione!

Alex Farinelli, segretario PLR