La sicurezza oggettiva e la consapevolezza di vivere sicuri costituiscono essenziali condizioni di sviluppo per un paese.
Senza queste la crescita stagna, l’economia si blocca e i rapporti sociali vengono inibiti. La qualità di vita peggiora e il benessere generale del cittadino viene pregiudicato. Senza sicurezza una società regredisce.

Sul tema il Ticino non sta male. Eppure basta un furto, una rapina o un fatto di sangue per far dubitare delle nostre capacità reattive e di neutralizzare della criminalità.

Il principale garante dell’ordine pubblico è la polizia. In città uno dei principali problemi riscontrati non è tanto la preparazione del corpo e l’efficacia operativa dei suoi interventi, quanto l’evidente sottodotazione di agenti formati.
A tale lacuna occorre porre velocemente rimedio con un aumento dell’organico dei poliziotti. Se ciò non dovesse accadere il rischio cui si andrà incontro sarà un insufficiente controllo del territorio con i pericoli che ne derivano.
Occorrerebbe inoltre introdurre la figura dell’assistente alla sicurezza, preposto a compiti sussidiari di polizia quali il pattugliamento, il controllo dei parcheggi e della circolazione ed alcuni compiti amministrativi.
In parallelo lo strumento della riconquista del proprio territorio da parte degli abitanti si è rivelato un mezzo efficace per contrastare l’infiltrazione di delinquenti in comparti urbani.

L’esempio di Besso Pulita fa da scuola. Grazie ai progressi della tecnica esiste poi un sofisticato strumento in grado di ottimizzare il lavoro della polizia sgravandola da alcuni suoi compiti: quello della videosorveglianza.
Il controllo e la repressione non bastano. Per evitare il problema della delinquenza, soprattutto giovanile, è necessario operare nel tessuto sociale, con la scuola, le famiglie, i giovani, con l’obiettivo di radicare una nuova cultura del rispetto e della considerazione degli altri. Ciò non è facile in una società dove spesso a contare è il più forte, dove vengono tollerati ed incentivati comportamenti egoisti e violenti.
La prevenzione unita al reinserimento sociale di casi problematici è l’unica via per sottrarsi a derive pericolose.
L’immagine di una Lugano sicura e priva di pericoli è essenziale per la popolazione, per il turismo e per coloro che vogliono investire sul territorio. Il miglioramento della qualità di vita andrà a beneficio di tutti!

Roberto Badaracco
Candidato PLR al Municipio e al Consiglio comunale di Lugano