Da un’intervista di Ueli Maurer, presidente della Confederazione, al domenicale romando Le Matin Dimanche.

“Per la Svizzera, quello attuale è un momento pericoloso, ma contrariamente al Lussemburgo (che ha accettato lo scambio automatico di informazioni, ndr) noi non siamo membri dell’Unione europea, rispondiamo agli standard dell’Ocse. Non vi è alcun motivo di modificare adesso la strategia fiscale.”

“L’unica cosa che può farci cambiare posizione è la pressione interna. Per il resto manteniamo la nostra linea e non lasciamoci influenzare da quel che succede in Europa.”

“Abbiamo già fatto concessioni. Di recente l’accordo con gli Stati Uniti. Inoltre, il segreto bancario non ha più l’importanza di due o tre anni fa, ma la nostra piazza finanziaria rimane forte, perchè la sua forza dipende anche dalla stabilità politica della Svizzera, dalla sua affidabilità e dalla sua credibilità.”

“In Svizzera l’opinione potrebbe cominciare a vacillare a causa dai media, che non difendono i valori del paese, che alla minima critica proveniente dall’esterno attaccano il sistema (…) Il segreto bancario è un valore simile al segreto medico. Lo Stato deve assolutamente rispettare la sfera privata.”

“Vado fiero dei nostri valori, della nostra ricchezza, della nostra cultura. La Svizzera ha lavorato per raggiungere lo stato attuale, siamo una minoranza che deve difendersi contro la maggioranza, questo ci ha reso prudenti.
Siamo un piccolo paese ma in ambito economico siamo regolarmente classificati fra i migliori. Non siamo un paese in crisi. Siamo un paese stabile.
Ieri ho fatto visitare la sala del Consiglio federale al capo del governo del Liechtenstein. Gli ho detto che i tavoli sono posizionati in quel modo da 140 anni. Gli ho detto che, ad esempio, sappiamo quando si terranno le elezioni federali fino 2080. Questi sono elementi della nostra stabilità.”