Lorenzo Quadri mi ha chiesto di scrivere un succinto parere sull’elezione popolare del Consiglio federale, oggetto dell’iniziativa UDC in votazione il prossimo 9 giugno. Pubblicato sul Mattino della Domenica del 26 maggio us.


Mi dichiaro favorevole all’elezione popolare del Consiglio federale, pur ammettendo la fondatezza di certi inconvenienti e rischi messi in luce dagli oppositori.

Secondo me è importante capire perché l’UDC si è decisa a lanciare questa iniziativa. La risposta mi è del tutto evidente: ciò è avvenuto a seguito del clamoroso intrigo parlamentare che portò all’elezione, sotto il simbolo di quel partito, di una donna destinata (e lo si sapeva perfettamente, e per questo motivo fu scelta) a realizzare in seno al Governo l’esatto contrario della politica del partito stesso. Una persona che ho sempre visto come delegittimata dal suo cinico inganno e dal suo sfuggente atteggiamento verso la verità, ridotta a puro e semplice “optional”.

Quanto alla probabilità – in caso di adozione del nuovo sistema – di ottenere un consigliere federale ticinese, io dico semplicemente che il nostro Cantone, quando dovrà averlo, lo avrà, così com’è accaduto in passato. Abbiamo “perso” Pelli, Cassis e Marina Carobbio? Ebbene, affrontiamo virilmente la perdita. Che appare ai miei pochi, tutto sommato, splendidamente sopportabile.

Francesco De Maria