Tra qualche giorno conosceremo l’esito dell’iniziativa popolare costituzionale denominata “Per una circonvallazione del Basso Malcantone tutta in galleria: che sia il popolo a scegliere”.
In queste ultime settimane gli iniziativisti hanno dispiegato un’enorme campagna pubblicitaria, degno delle più conosciute sfide a livello nazionale: flyer, cartellonistica, appelli per mail e lettera, lettere sui quotidiani e tanto altro ancora
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La circonvallazione Agno-Bioggio è un’opera prioritaria del Piano dei Trasporti del Luganese.
Per ottenere i sussidi federali essa è stata inserita nel Programma di agglomerato del Luganese di seconda generazione (PAL2) che è stato elaborato congiuntamente dal Cantone, dalla Commissione regionale dei trasporti, dalla Città di Lugano e dai Comuni interessati.
Il PAL 2 considera la circonvallazione Agno-Bioggio, assieme alla rete tram del Luganese, uno dei progetti strategici per i prossimi anni.

I motivi a sfavore di una galleria sono presto detti: 1) La galleria non risponde alla domanda di mobilità della regione che è costituita solo per un terzo dal traffico di transito.
Gli altri due terzi sono causati dagli insediamenti abitativi, lavorativi e commerciali sparsi sul territorio attraversato.
Una galleria come quella proposta dagli iniziativisti non riuscirebbe a drenare né il traffico tra Bioggio e Magliaso né quello sulla direttrice Sorengo-Muzzano-Piodella-Ponte Tresa.
Ne risulta che la galleria potrebbe assorbire solo una minima parte del traffico della regione mentre i volumi maggiori resterebbero ancora sulle strade attuali; 2) I costi per la costruzione della galleria ammonterebbero a circa 1 miliardo di franchi.
Per la circonvallazione Agno-Bioggio il Gran Consiglio ha stanziato un credito di 133.7 milioni di franchi e i costi per la realizzazione di tutto il sistema (circonvallazione Agno-Bioggio e viabilità del Basso Malcantone) ammontano a circa 500 milioni di franchi. La Confederazione non accetterebbe di sussidiare un importo doppio mentre il progetto contenuto nel PAL2 potrebbe godere del sussidio federale, indispensabile per opere di questa importanza.
Il Cantone, da solo, non potrebbe affrontare la spesa di circa un miliardo di franchi; 3) Se l’iniziativa dovesse essere accolta la realizzazione di misure atte a migliorare la mobilità del Basso Malcantone sarebbero rinviate alle calende greche. Verrebbero annullati tutti gli sforzi finora profusi per riuscire a trovare una soluzione efficace e sostenibile ai problemi di saturazione del traffico.

Al di là degli argomenti esposti merita una riflessione il modo con cui si affrontano i grandi progetti e le tematiche viarie in Ticino negli ultimi anni.
Sempre più si constata che opere, il cui iter pianificatorio dura decenni, vengono bloccate con contestatazioni espresse solo all’ultimo momento e con i crediti già concessi.
È questo modo di fare politica che deve essere stigmatizzato. Un approccio ai problemi completamente distruttivo e sbagliato. La diretta conseguenza è il blocco totale della sviluppo e della crescita del Cantone.
Come già per il collegamento sul Piano di Magadino, se venisse bloccata anche la Circonvallazione continueremo a dover sopportare dei veri e propri insopportabili budelli viari per almeno un ventennio.
A dover subire queste contraddizioni sono però i cittadini che giornalmente si recano in queste regioni. A far specie sono state anche le frottole raccontate dagli iniziativisti in queste settimane.
Con frasi fatte e ad effetto, che toccano la salvaguardia del territorio (risorse naturali ed inquinamento), ed argomenti sensibili che colpiscono l’immaginario collettivo e la sensibilità di ogni singolo individuo, questi cercano di fare breccia in maniera non propriamente corretta.

Le campagne sui singoli argomenti in votazione sono divenute sempre più dei grandi palcoscenici mediatici dove ogni parte cerca di vendere al meglio il proprio prodotto, spesso storpiando e modificando la realtà ed affermando cose che non esistono. Tanto il popolo è ignorante e ci crederà sempre!

Roberto Badaracco
Deputato PLR in Gran Consiglio