Il naufragio della Costa Concordia nella notte del 13 gennaio 2012 a qualche decina di metri dall’isola del Giglio aveva provocato la morte di 32 persone e il ferimento di decine di passeggeri.
Il processo al comandante della nave da crociera Costa Concordia, Francesco Schettino, inizierà il 9 luglio. Lo ha deciso il giudice delle udienze preliminari di Grosseto, in Toscana, 15 mesi dopo il naufragio all’isola del Giglio.
Schettino è accusato di omicidi multipli per imprudenza, abbandono della nave e danni all’ambiente, dopo il naufragio della nave da crociera che aveva causato la morte di 32 persone e il ferimento di decine di passeggeri nel gennaio 2012.
Il giudice Pietro Molino ha al contempo respinto la richiesta degli avvocati di Schettino di assolvere il loro cliente dall’accusa di abbandono della nave e di eseguire nuove perizie.
La documentazione fornita, ha argomentato il giudice Molino “contiene indizi di colpevolezza più che sufficienti per giustificare il rinvio in giustizia dell’accusato.”
Sul banco degli accusati Francesco Schettino rischia di ritrovarsi solo, in quanto gli altri cinque imputati hanno ottenuto un patteggiamento della pena con il tribunale : si tratta del direttore dell’unità di crisi della Costa Concordia Roberto Ferrarini, il timoniere della nave Jacob Rusli Bin e tre membri dell’equipaggio.
Schettino ha affermato che la prigione non gli fa paura : “Sono a posto con la mia coscienza – ha detto ai giornalisti – Sono sereno, andrò al processo sapendo che posso spiegare i fatti con calma.”
I suoi avvocati avevano chiesto di poter beneficiare del patteggiamento ma la richiesta era stata respinta. Il giudice delle udienze preliminari ha fissato al 9 luglio la data del processo.
Sulla Costa Concordia al momento del naufragio vi erano 4’229 persone, fra cui 3’200 passeggerei. A oggi, i sommozzatori non sono riusciti a trovare i corpi di due delle 32 vittime.
Al processo sono state ammesse 250 parti civili, fra cui il gruppo Costa Crociere, proprietario della nave e l’isola del Giglio.
Decine di passeggeri hanno fatto causa alla Costa Crociere di fronte a tribunali civili. La maggior parte di coloro che non sono stati feriti e che non hanno perso qualcuno nel naufragio ha accettato l’indennità standard di 11’000 euro proposta dalla Costa.
In aprile la compagnia di navigazione era stata condannata al pagamento di una multa di 1 milione di euro al termine di un procedimento giudiziario dove aveva riconosciuto la sua responsabilità amministrativa, fatto che le permette di evitare il processo penale.