Il Segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, ha chiesto martedì 2 luglio ai belligeranti in Siria di perettere a 2’500 civili bloccati a Homs di lasciare la città e ricevere aiuti.
Ban Ki-moon segue con grande inquietudine l’escalation del conflitto in Siria, in particolare la situazione a Homs, che da sabato è stata presa di mira da nuovi attacchi da parte delle truppe governative.
Notando che 2’500 civili sono sempre bloccati a Homs, il Segretario generale chiede ai belligeranti di fare il possibile per evitare perdite fra i civili e autorizzare l’accesso umanitario immediato, così come la possibilità per i civili di andarsene senza timore di ripercussioni.
Prima dell’inizio del conflitto in Siria, nella primavera 2011, la città di Homs (dove vi sono stati i peggiori conflitti) contava circa 800mila abitanti, tra cui 25% di alaouiti, la confessione del presidente Bachar al Assad, 65% di sunniti, 8% di cristiani e 2% di sciiti e ismaeliti.
Ban Ki-moon “chiede nuovamente di cessare la fornitura di armi ai due campi e riafferma che l’unica soluzione possibile è una soluzione che passa dalla via politica.
Il Segretario generale afferma anche la sua inquietudine di fronte alle minacce di presa d’assalto di due villaggi sciiti nella provincia di Aleppo.
Le monarchie del Consiglio di cooperazione del Golfo avevano chiesto lunedì al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di riunirsi d’urgenza per impedire un massacro a Homs.