Daniela in Toscana
Un mondo variegato, fatto di artisti e di politici
Matteo Renzi, il rottamatore
Nasce una pittrice: la difficile scuola dell’arte
Finalmente Lugano. Che bella città!
Attendo con impazienza la mia prima mostra
Ho dipinto il ritratto del Nano
Mi congedo con una poesia


Daniela raggiunge infine l’Occidente desiderato, l’Italia sognata, la splendida Firenze carica di storia e di antichi splendori… per approdare un anno fa alla nostra piccola ma amata e ammirata Città.


Francesco De Maria   Lei ha scelto di vivere in una famosa regione d’arte. Ci descriva i suoi anni a Firenze e in Toscana. Come si è trovata in quella società per lei nuova, e in che modo vi ha potuto coltivare ed affinare la sua arte?

Daniela Patrascanu   La Toscana è una bellissima regione che mi ha accolta a braccia aperte. Lì ho incontrato colui che è diventato mio marito, lì è nato mio figlio e lì mi sono fatta conoscere come pittrice, di conseguenza non posso che essere grata a quella terra. In seguito ho ricevuto numerose proposte per partecipare attivamente in varie tipologie di eventi: mostre d’arte, recital di musica e poesia, serate di beneficenza organizzate da Lions e Rotary, concorsi di bellezza e letterari, presentazione di libri, trasmissioni TV.

Ha avuto occasione di conoscere autori famosi?

DP   Vivevo in un mondo fatto di artisti, generalmente, ma anche di politici. La mia vita sociale era intensa pur non potendo essere sempre presente dappertutto. Mediamente ricevevo 80 inviti al giorno via mail e non nascondo che ultimamente mi sentivo oppressa, anche perché qualcuno iniziava a rimproverarmi oppure a prendersela, ma non era umanamente possibile accontentare tutti. Facevo parte della più prestigiosa associazione culturale, “ L’Antica Compagnia del Paiolo “ dove ci sono numerosi artisti importanti come Giampaolo Talani e Luca Alinari.

Pensate che in Toscana c’erano 10.000 artisti al mio debutto, l’attività culturale e la competitività sono impressionanti. Riguardo le altre tipologie di personalità posso fare il nome di Leonardo Pieraccioni, Carlo Conti, Alessandro Benvenuti, Giorgio Panariello, Sergio Forconi, Piero Pelù, Dario Ballantini, Marcello Lippi, Beppe Menegatti , Carla Fracci e non dimentichiamo un personaggio molto en vogue, l’attuale sindaco di Firenze, Matteo Renzi, che potrebbe diventare un punto di riferimento non solo per i fiorentini ma per tutti gli italiani.

Mi trascriva la frase più profonda che un critico abbia mai scritto sulla sua pittura.

DP   Mi hanno sorpreso piacevolmente alcuni critici, mi hanno decodificato facilmente. Ad esempio il giovane e talentuoso Salvatore Russo che ha scritto nel 2010: “L’Arte per Daniela Patrascanu non è pura rappresentazione. L’artista attraverso le sue opere-verità si fa carico dei sentimenti dell’anima che riporta su una tela che diventa autobiografica. La sinuosità delle sue linee che vanno ad occupare lo spazio. Il linguaggio cromatico essenziale e mai eccessivo. La capacità stilistica che scompone il segno e lo riporta sui giusti binari. Queste sono le caratteristiche di una pittura che trova nel gesto autentico la sua vera forza. Gli universi taciti del non detto. Il dolcemente percepibile. Un caos che si fa “ordine delle cose”. Un inconscio che ritorna. Uno status di coscienza e di consapevolezza che chiede di voler essere riportato alla luce. Significato e significante diventano una sola cosa. Segni linguistici si mescolano creando così una realtà che oltre ad essere osservata va interpretata. Opere – verità in cui l’essere diventa manifesto, non celandosi più in quei luoghi dell’inconscio dove l’ ”io” deve ancora fare esperienza per poter venire a vivere in questo mondo. Un’arte matura, dunque. Un’arte frutto di un talento non comune. Daniela Patrascanu va decisamente contro la banale ideologia della semplice piacevolezza ottica. E infine va contro quell’agire “istituzionalizzato“ del fedelmente riprodotto. La sua tavolozza è un crogiolo nel quale sono fusi sentimenti, fantasie, memorie e colori, figure segnate da una gestualità piena di fremiti, di attese ma anche di ansie soffuse di una aurea misteriosa. La mano dell’artista è facilmente riconoscibile grazie al sapiente uso prospettico e re- interpretativo. La sua bussola sono i suoi sentimenti che configurano all’opera grande effetto comunicativo. Colori caldi sembrano dissolversi nei freddi colori di un’anima che chiede solo di volere essere riportata sulla “ scena”.”

Dan Op 7

So che lei ha partecipato anche a una sit com. Interessante. Ci racconti com’è andata.

DP   E’ vero. E’ successo l’anno scorso. Un mio amico, il regista Marco Frosini, mi ha proposto di fare una piccola parte e mi ha permesso di essere me stessa, nel senso che non ha interferito sul mio trucco, sull’acconciatura originale, all’epoca con due onde a forma di serpenti o sull’abbigliamento. E’ stato facilissimo e divertente ed ho avuto come “porta borse” quel giorno un bellissimo partecipante del “ Grande Fratello”, Emanuele Pagano. La fiction di 20 puntate può essere vista ogni mercoledì sera su www.tyou.it e per chi ama la comicità toscana può essere divertente.

Giungiamo ora alla tappa più recente della sua vita: Lugano. Anche Lugano, e il Ticino, e la Svizzera è in crisi, gliel’hanno detto?

DP   Lugano per me è un oasi di pace, tranquillità ed equilibrio e spero che rimanga così per molto tempo. Adoro il lago, le colline e le montagne, i cigni, i parchi puliti e fioriti, le strade senza auto parcheggiate in doppia o tripla fila… Sono venuta qui per spezzare il filo diretto con lo stress e ci sono riuscita per un anno grazie a questo contesto e alle persone cordiali, gentili, sorridenti. Però devo ammettere che ultimamente sento voci di persone preoccupate perché non riescono trovare lavoro facilmente, non come prima, insomma. Qualcosa sta cambiando anche qui, purtroppo e non posso che essere dispiaciuta. Cerco di tenermi informata, posso fare solo questo per ora. Del resto sono sempre stata una donna che sa adeguarsi alle regole del gioco.

Le banche sono in crisi, il commercio è in crisi, il modello svizzero è in crisi, i conti pubblici sono in rosso. Ma la vita culturale com’è? C’è interesse per l’arte? C’è mercato?

DP   Trovo che la vita culturale sia importante a Lugano. Ci sono molte attività interessanti che aiutano a far conoscere anche altri paesi come “ Ciao Svezia”, festival di successo come “Long Lake Festival” o “Poestate”, spettacoli teatrali e concerti e qui farei il nome di “Lugano in Scena”. L’impegno dei municipali e la competenza dei dicasteri è notevole. Qui veramente il cittadino si sente coccolato dai politici che ho avuto modo di conoscere e che sono stati una piacevole sorpresa per me, sono presenti e disponibili, dotati di grande umanità e sensibilità.

Come giudica le mostre che il Dicastero dell’on. Giovanna Masoni organizza a Lugano? Sono (ciò che alcuni affermano) troppo elitarie? Costano troppo? Ha visitato la splendida collezione privata Olgiati, che si trova al “-1” del Central Park, presso il LAC?

DP   Direi che per un giusto equilibrio ci vuole un po’ di tutto. Sicuramente chi ama l’arte veramente non può che apprezzare il lavoro dell’on. Giovanna Masoni e la collezione privata Olgiati che ho visitato e che trovo ammirevole e di grande importanza.

Quale tecnica usa attualmente per creare le sue opere (e quali tecniche ha usato in passato)?

DP   Ho iniziato con l’olio nel periodo del figurativo e sono passata all’acrilico con l’informale. Ma sono mutevole ed irrequieta e non escludo nel futuro di avvicinarmi alla tecnica mista e alla scultura.

Dan Op 4

Un motivo centrale del suo attuale discorso artistico è il vortice. Che cosa trascina con sé il vortice? E che cosa c’è in fondo al vortice?

DP   Il vortice è un simbolo che ha più significati per me. Sicuramente è apparso quando mi sono sentita trasportare velocemente in un’ altra dimensione temporale e spaziale. Mi spiego meglio: io non ho iniziato a dipingere con l’idea di esporre e diventare qualcuno, non ho mai avuto questa ambizione. E’ successo tutto per caso e sorprendentemente per me i miei lavori piacevano, io piacevo, venivo invitata sempre più spesso a partecipare a vari eventi ed mi sentivo come risucchiata da un tornado, portata via dal mio focolare tranquillo e dai miei ritmi in un mondo frenetico con sempre più gente che mi voleva conoscere e parlare.

Dovevo agire perché era il momento giusto ma mi dispiaceva rubare questo tempo che prima dedicavo solo a mio figlio e cercavo di portarmelo dietro più spesso possibile. In effetti lui è cresciuto in quest’atmosfera “ turbo” ed ha iniziato ad emularmi, dipingendo e creando delle poesie addirittura mentre giocava con la Wii. Era entrato in competizione con me e voleva dimostrarmi di essere superiore. Io ne ero felice e preoccupata nello stesso tempo ma quando un giorno mi ha detto con voce grave “ Mamma, ho cambiato idea, non voglio più diventare famoso!” ho capito che dovevo prendere una lunga pausa e cambiare stile di vita. Così è nato l’anno sabbatico in un posto nuovo ed è iniziata una nuova fase della mia vita.

Tuttavia, il mio vortice è anche un portale verso altre dimensioni spaziali dove io viaggio con la mia fantasia alla ricerca di mondi paralleli affascinanti, giusti e privi di ipocrisia ogni volta che qualcosa di questo reale interferisce in modo negativo e violento con la mia sensibilità.

Che ricordi ha del suo periodo figurativo? Lo considera una fase superata?

DP   Non so se sia una fase superata, di recente ho realizzato un ritratto di Giuliano Bignasca che ho donato alla Lega dei Ticinesi e su questa scia potrei ritrarre anche altre personalità luganesi. In passato dipingevo prevalentemente delle belle donne. Una di queste tele, “ Sensualità” è stata pubblicata nel catalogo “ Artisti toscani nel XXI secolo” – Rotini Arte Contemporanea nel 2007 e ne vado fiera. Non è l’unica pubblicazione per me ma all’epoca esponevo solo da un anno e amiche mie che operavano nel settore da 30 anni non erano state selezionate, fatto che ha suscitato molta ammirazione ma anche molta invidia.

Dan Op 3 Nano

Se le venisse dato l’incarico di illustrare un grande libro, quale sceglierebbe?

DP   Un grande libro non ancora scritto. Scherzo. Comunque l’idea di scrivere un romanzo autobiografico c’è. Avrei molte cose interessanti da raccontare e insisterei molto sul rapporto tra genitori e figli perché non molti si rendono conto dell’impatto che può avere una sola parola sbagliata nella mente di un adolescente, del trauma che può creare. Comunque, per tornare alla domanda, mi piacerebbe illustrare un libro di Cioran, “ Cartea amagirilor “ cioè “ Il libro degli inganni “.

Quando allestirà la sua prima mostra nella nostra Città?

DP   Spero di farcela questo inverno. Sto valutando alcune gallerie con cui sono già in contatto. Rispetto a Firenze ma anche all’estero – ho esposto a Parigi, Copenaghen, Koln, Bruxelles e Dubai – noto che a Lugano i tempi espositivi sono più lunghi , di conseguenza le liste d’attesa possono arrivare fino a 3 anni. Però sicuramente sarà un vernissage non banale e noioso ma frizzante e dinamico.

Il mondo dell’arte è affollato ed estremamente competitivo, perciò è assai difficile “arrivare”. Ce la farà?

DP   Concordo con Lei, oggi giorno è estremamente difficile diventare una celebrità nell’arte anche perché non ci sono più i galleristi disposti ad investire in un artista come una volta. Si preferisce lavorare con quelli già “ arrivati “, la tendenza è questa. Tuttavia, per quanto geniale possa essere un artista, non può arrivare al successo senza un team di giornalisti, critici e galleristi competenti. Aggiungiamo anche un esperto di marketing. “Sarà mai battuto all’asta un mio lavoro a un milione di sterline”? Questa è una domanda a cui tutti vorrebbero sentirsi rispondere di sì.

Io non la prendo in considerazione perché generalmente non mi faccio delle illusioni e non mi creo delle aspettative. Diciamo che sono un po’ fatalista. Mi ritengo contenta quando un mio lavoro viene acquistato per le sensazioni che riesce a trasmettere. Mi sento utile e parte dell’universo. E mi sento compresa. Però non mi sento di escludere niente, i percorsi della vita sono tortuosi, misteriosi e sorprendenti. Quello che mi disturba, è l’invidia di molti verso chi ce l’ha fatta o ha realizzato soltanto qualcosina in più rispetto a loro e il desiderio di danneggiarlo anche solo attraverso le parole.

Lei da molti anni scrive poesie, prima in rumeno, poi in italiano, che sono state anche pubblicate. Alla poesia ha affidato non solo la sua gioia: anche le sue tristezze per una vita non sempre facile e gratificante. Vuole proporci una sua poesia, in originale rumeno con traduzione?

DP   Volentieri. Scelgo una poesia della mia adolescenza, di quando avevo 15 anni.

OGLINDA

Prin tine se-nfrunta corabii
in zbuciumul negru al marii.
Zadarnic te uiti in oglinda,
acelasi e semnu-ntrebarii.

Ce zbor te va rupe deodata
de lumea atit de ingrata?

In palmele tale gasesti,
pierduti, pasii anilor tineri.
Zadarnic te uiti in oglinda.
Raspunsul? Ridica din umari.

Ce zbor te va rupe deodata
dlumea atit de ingrata?

Un zbor de durere si teama
oprit la mijloc de cer.
Si-atunci vei privi in oglinda
Intoarcerea ta din mister.

SPECCHIO

Si scontrano dei galeoni dentro di te,
nel tempestoso e scuro mare.
E’ inutile che tu guardi dentro lo specchio.
Il punto interrogativo rimane lo stesso.

Quale volo ti farà staccare ad un tratto
dal mondo così ingrato?

Nei tuoi palmi trovi persi
i passi dei tuoi giovani anni.
E’ inutile che tu guardi dentro lo specchio.
La risposta? Alza le spalle.

Quale volo ti farà staccare ad un tratto
Dal mondo così ingrato?

Un volo di dolore e paura
Fermato a metà cielo.
Solo allora vedrai nello specchio
Il tuo ritorno dal mistero.

FINE DELL’INTERVISTA