2013, lasciato alla valutazione del lettore

Secondo la definizione ufficiale, l’Ordine dei Gesuiti è un istituto religioso maschile di diritto pontificio.
Ma non un istituto qualsiasi, scrive il portale Terrarealtime.blogspot.ch : “I loro uomini sono alla guida delle più importanti nazioni del mondo. Controllano i governi, ma anche le istituzioni finanziarie e da quando Jorge Mario Bergoglio è diventato Papa, persino il Vaticano”.

“Noi liberi blogger – prosegue l’articolo – evidenziamo spesso le ”connessioni” tra i governi ed il gruppo Bilderberg, la Commissione Trilaterale, l’Aspen Institute, il “Club di Roma” e altre organizzazioni paramassoniche sovranazionali, a cui appartengono tutti i politici più influenti, i capi delle multinazionali più potenti, i giornalisti dei principali organi di informazione.

Ma il vero filo conduttore che lega i potenti tra loro sono i Gesuiti. I cui uomini fanno parte anche, ovviamente, dei gruppi sopracitati.
I Gesuiti sono al di sopra di Bilderberg & Co. e anzi, probabilmente i gruppi in questione eseguono le direttive dei Gesuiti stessi, che controllano direttamente i posti di comando più importanti.

Mario Monti, ex premier “calato dall’alto” dai poteri forti, servo devoto di tutte le associazioncine sopracitate, è notoriamente uomo dei Gesuiti.
Mario Draghi, numero uno della Banca Centrale Europea, è legato mani e piedi ai Gesuiti.
Il Presidente statunitense Barack Obama è apertamente sostenuto dai Gesuiti.
Herman Van Rompuy e Jose Barroso, rispettivamente presidente del Consiglio europeo e presidente della Commissione europea, i massimi vertici dell’UE, nominati e non eletti dai cittadini, sono uomini dei Gesuiti.”

“Le scuole dei gesuiti hanno forgiato uomini politici, banchieri, industriali – scrive il Corriere della Sera – […] Specialità dei gesuiti è formare sfruttando al massimo le qualità di ogni allievo. Ne possono sortire risultati davvero sorprendenti.
Lo scrittore James Joyce, dopo aver subito le angherie degli insegnanti, poi li fece neri nelle sue opere. Il generale Jaruzelski, che dominò la Polonia negli anni Ottanta, ebbe un caratteraccio. Nessuno sospetterebbe che Fidél Castro è un prodotto del liceo Belén dei gesuiti all’Avana.
Un figlio degenere può capitare, ma mai come il mangiapreti Voltaire, frutto del liceo Louis-le-Grand di Parigi.
La scuola gesuita è una mamma che coccola i suoi virgulti per la vita intera. Li tiene legati a sé con associazioni di ex alunni ramificate in tutto il mondo. Celebrano insieme anniversari, fanno congressi. In Italia gli istituti sono distribuiti sapientemente nei centri nevralgici.

“Ai vertici dell’Europa – scrive il portale Dirittiglobali.it – c’è una “Internazionale gesuita”. Lo ha detto, scherzando, ma non troppo, il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, che ha ricordato di aver studiato dai gesuiti, come l’ex premier italiano Mario Monti e il premier spagnolo Mariano Rajoy, e come anche il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi.
E se la frase “Internazionale gesuita” Van Rompuy l’ha pronunciata come se fosse una battuta, resta un dato di fatto incontestabile: il destino dell’euro non è solo nelle mani di Goldman Sachs, ma di chi è stato educato dai seguaci di sant’Ignazio di Loyola.
[…] 40 ex alunni dei gesuiti siedono attualmente al Congresso degli Stati Uniti. Altri ex alunni famosi sono il giudice della Corte Suprema Antonin Scalia, Vicente Fox, ex presidente del Messico, il cubano Fidel Castro, l’ex presidente francese François Mitterrand, la rockstar Sting, l’attore Denzel Washington, il maestro del cinema Alfred Hitchcock. E gesuita era il cardinale di Milano Carlo Maria Martini, che fu a un soffio dal diventare Papa.”