La Grecia, che dal 2011 faceva parte dell’indice di Borsa mondiale MSCI dei mercati sviluppati, il 27 novembre scorso è stata relegata a “paese emergente”. Una decisione inedita che però non sorprende gli economisti.

Perchè questa retrocessione? Céline Antonin, economista presso l’Osservatorio francese delle congiunture economiche, spiega che “in giugno, la banca americana Morgan Stanley, che calcola l’indice MSCI, aveva indicato che la Grecia non rispettava più alcuni criteri di accessibilità al suo mercato borsistico, quelli che ci si attende da un paese “sviluppato”, soprattutto per quanto riguardava il prestito di titoli, di facilità del credito e di vendite allo scoperto.
Inoltre, dal 2007 l’indice Athex della Borsa di Atene ha subito un calo di 85%, un fatto inedito per un paese sviluppato.”

“Le implicazioni di questa retrocessione sono pesanti – prosegue Antonin – perchè si tratta della prima volta che un paese sviluppato viene retrocesso a paese emergente.
Questa retrocessione potrebbe avere un effetto paradossale : potrebbe allontanare alcuni investitori (quelli che cercano la sicurezza) ma anche attirarne di altri, quelli che hanno seguito da vicino il risanamento del sistema bancario e le ricapitalizzazioni.

Raggiungendo il gruppo dei paesi emergenti, la Grecia verrà sottoposta a regole meno severe, soprattutto per quanto riguarda la ricapitalizzazione delle banche, la liquidità e l’accesso al mercato, il che permetterà a diverse aziende di far parte dell’indice dei mercati emergenti, come National Bank of Greece, Alpha Bank, Piraeus Bank, Jumbo SA, ecc.
Ciò malgrado, il peso dell’economia greca resterà debole, dunque non mi aspetto un afflusso massiccio di capitale nel paese, soprattutto con un’economia ancora convalescente – recessione del 3% nel terzo trimestre rispetto al 2012, disoccupazione al 25%.

Quale Stato membro della Zona euro, era del tutto legittimo che la Grecia avesse il suo posto fra i paesi sviluppati. Senza dubbio l’adozione dell’euro è stata troppo rapida. Va comunque ricordato che il paese ha conosciuto una situazione eccezionale, con un default di pagamento parziale all’inizio del 2012, il che può giustificare una simile retrocessione.

Ritengo che la Grecia sia in una posizione intermedia e che si situi fra l’indice dei mercati sviluppati e quello dei paesi emergenti.
Attualmente sta ancora purgando i suoi eccessi, un po’ come l’Argentina dopo la crisi del 2001, ma se la crescita tornasse e la situazione di bilancio si risanasse, il paese potrebbe – a medio termine – ritrovare il suo posto fra i paesi sviluppati.”

(Le Monde.fr)