Dal 9 gennaio una gigantesca catastrofe ambientale sta colpendo la parte occidentale dello Stato americano della Virginia. Da cinque giorni 300’000 persone non possono bere acqua dal rubinetto, usare l’acqua per cucinare, lavarsi o fare il bucato e fanno la coda ai punti di distribuzione dell’acqua, trasportata con camion-cisterne.
Giovedì scorso si è prodotta la fuoriuscita di una sostanza chimica che serve a trattare il carbone, il metanolo 4-Methylcyclohexane, dalla cisterna di una fabbrica della Freedom Industries, a Charleston.
La sostanza tossica è finita nelle acque del fiume Elke e da lì nell’acquedotto e nell’intera rete di distribuzione idrica che serve la regione e soprattutto Charleston.
La compagnia che gestisce la distribuzione idrica ha dato l’allarme solo dopo diverse ore, vietando categoricamente alla popolazione di bere o usare l’acqua per cucinare o lavarsi.
Centinaia di persone sono state ricoverate con irritazione alla gola e alla pelle e disturbi di stomaco. Le scuole sono state chiuse e nei supermercati è stata fatta razzia di bottiglie di acqua, salviettine umide e piatti pronti o surgelati.
Freedom Industries, la società chimica a chi appartengono le cisterne, ha minimizzato l’incidente : “Pensiamo che la quantità di metanolo 4-Methylcyclohexane fuoriuscita sia minima – ha affermato il direttore, assicurando che il prodotto non è tossico.
Le autorità ritengono che circa 28’000 litri della sostanza siano finiti nel fiume Elke.
La Virginia occidentale è una delle regioni più povere degli Stati Uniti e dipende interamente dall’industria del carbone, principale datore di lavoro della zona.
Non è la prima volta che in questa zona vi sono incidenti gravi e catastrofi ambientali. Nel 2008 un’esplosione aveva ucciso due persone in una fabbrica del gruppo Bayer, che produceva lo stesso prodotto chimico che nel 1985 aveva causato un’enorme esplosione a Bophal, in India.
Nel 2009, 29 minatori erano morti nell’esplosione in una miniera che non rispettava le regole di sicurezza. E non si contano le violazioni in materia di inquinamento delle miniere a cielo aperto.