Votazione referendum comunale del 9 febbraio 2013
Non è prevista alcuna strada?
E perché c’è scritto “nuovo asse di penetrazione”?
“Informazioni incomplete e decisamente fuorvianti”
“Cocciutaggine e trascuratezza”
Massagno Ambiente chiede il rinvio della votazione
Nel materiale di voto distribuito dal Municipio ai cittadini non figura il testo in votazione e l’informazione data non è veritiera. L’articolo 25 cap. 3 della legge cantonale sui diritti politici è chiaro: “L’autorità competente mette a disposizione dei cittadini: a) nel caso di votazione, i testi in votazione e può allegare una breve ed oggettiva spiegazione;”
Il motivo di questo agire del Municipio è certamente dovuto al fatto che i cittadini, nonostante le evoluzioni successive, sono ancora chiamati a votare un testo di convenzione che prevede la realizzazione (citiamo) di un “nuovo asse di penetrazione”. Non si vuole evidentemente che la popolazione di Massagno sappia che sta votando il principio di un “nuovo asse di penetrazione”. Molti potrebbero decidere di votare No. In questi anni le autorità hanno raccontato che non erano previste strade e ora non si vuole fare sapere la verità.
La popolazione avrebbe anche avuto modo di vedere il livello di cocciutaggine e trascuratezza con cui le autorità comunali preparano e approvano i documenti che stanno alla base della gestione territoriale. Nella convenzione, che è stata approvata più volte dalle autorità, si fa riferimento a un annesso del 20.02.2008, mentre l’allegata e modificata piantina è del 8 luglio 2009. Nonostante gli innumerevoli richiami da parte nostra, il notevole tempo a disposizione (sono passati quattro anni), le ben 52 riunioni del Municipio di Massagno, le 15 del Consiglio comunale, molte a Lugano, le innumerevoli esternazioni pubbliche sul tema da parte delle autorità di Massagno e Lugano, non si è mai trovato il tempo per correggere gli errori e rimuovere il riferimento all’asse di penetrazione.
I cittadini avrebbero avuto anche difficoltà a capire come mai la SUPSI, in questi anni ha continuato a insistere per approvare una convenzione che contiene un asse di penetrazione e non ha invece chiesto immediatamente alle autorità di rimuovere tutti i riferimenti alla strada, in modo che la pianificazione potesse proseguire.
Non è certo per risparmiare che non si è distribuito il materiale necessario. Se si voleva risparmiare, i riferimenti al “nuovo asse di penetrazione” si sarebbero potuti togliere già nel 2010 e il cinema sarebbe finito lì.
Alla popolazione sarebbero venuti altri dubbi. La gente avrebbe potuto chiedersi che senso ha, per costruire una palestra doppia, spendere Fr. 20 milioni per abbattere la palestra/piscina esistente e scavare un gigantesco buco profondo 7 metri, di ca. 50 metri, per 30 metri, davanti alla scuola. Avrebbe pensato che sarebbe stato meglio interrare la una nuova palestra e altri spazi sportivi nella zona della trincea e mantenere la piscina coperta e la palestra esistenti, come aveva già proposto nel 2010 Massagno Ambiente.
Massagno Ambiente, per tutelare il diritto di tutti i cittadini di ricevere un’informazione completa e corretta, ha inoltrato ricorso al Tribunale cantonale amministrativo.
Il 9 gennaio 2014 un ennesimo servizio televisivo (Falò “Brutto Ticino”) ha evidenziato la grave responsabilità dei consigli comunali nel disastro territoriale. Si spera che anche le autorità giudiziarie si rendano conto di questo grave problema e facciano in modo che, nella messa a punto e approvazione di certi regolamenti, ci sia maggiore attenzione e cura.
Alcuni mesi fa l’arch. Mario Botta ha pubblicato un’impietosa presa di coscienza sullo sviluppo territoriale in Ticino. Nelle sue parole si rilevava anche una certa ammissione di impotenza e di colpa. Si spera che i membri dei Municipi e del Consiglio comunali di Lugano e Massagno, che hanno approvato una convenzione che prevede la realizzazione di “nuovo asse di penetrazione” e che contiene errori eclatanti, abbiano il coraggio di prendere coscienza della situazione e decidano di distanziarsi e ritirarsi da questo obbrobrio di convenzione, in modo che si possa finalmente avviare la pianificazione del comparto stazione su nuove basi.
Si segnala inoltre che il Dipartimento del territorio non ha ancora risposto alla nostra richiesta del 30 dicembre 2013. Si presume quindi che il Cantone sia ancora formalmente impegnato all’accordo del 2007, che lo vincola alla realizzazione del Masterplan e del “nuovo asse di penetrazione”. Le informazioni trasmesse alla stampa e al Municipio di Massagno a fine novembre, inizio dicembre, appaiono incomplete e decisamente fuorvianti.
Domenico Zucchetti e Sergio Bernasconi, Consiglieri comunali di Massagno Ambiente