Il Wall Street Journal ha pubblicato giovedì 13 marzo nuove informazioni trasmesse dalle persone incaricate dell’indagine negli Stati Uniti sulla scomparsa del Boeing 777 della Malaysia Airlines.

Un satellite delle comunicazioni avrebbe ricevuto tentativi di connessione provenienti dall’aereo per almeno cinque ore dopo la sua scomparsa dai radar. Questi segnali hanno permesso di determinare l’altezza, la velocità e la localizzazione dell’aereo, scrive il quotidiano americano.

L’ultimo tentativo di connessione ai satelliti Inmarsat è stato trasmesso al di sopra del mare, a un’altezza normale per un volo di linea, precisa la fonte del Wall Street Journal, secondo la quale non è chiaro il motivo per cui la trasmissione si sia interrotta.

Un’altra fonte ha indicato al canale televisivo ABC che il data reporting system dell’aereo aveva cessato di emettere alla 1 h 7 del mattino, mentre il transponder, che trasmette la localizzazione e l’altitudine dell’aereo, si era spento alla 1 h 21 del mattino. Secondo questa fonte potrebbe essere una prova che il velivolo non si è inabissato in mare.

Dopo la pubblicazione di queste piste, un portavoce del governo americano ha dichiarato che “Sulla base di nuove informazioni, la zona delle ricerche verrà estesa all’Oceano Indiano.”

Dodici nazioni, fra cui Stati Uniti, Giappone e Cina, partecipano alle operazioni di ricerca, che stanno mobilitando decine di aerei, di navi e elicotteri.
Le operazioni di ricerca in mare coprono circa 90’000 chilometri quadrati, una zona pari alla superficie del Portogallo.

Gli inquirenti si concentrano anche sulle tracce elettroniche lasciate dall’apparecchio. L’aereo, che trasportava 239 persone, è scomparso sabato 8 marzo dopo un ultimo contatto radar con il controllo aereo, alla 1 h 30 del mattino, un’ora dopo la partenza da Kuala Lumpur, in direzione di Pechino.

Giovedì 13 marzo il Wall Street Journal indicava che Rolls Royce, il costruttore dei motori del Boeing, aveva ricevuto automaticamente due serie di dati del volo MH370 (al decollo e in fase di salita) al centro di sorveglianza in tempo reale dei suoi motori, situato a Derby, in Gran Bretagna.
Questi dati indicherebbero che il Boeing 777 avrebbe volato diverse ore dopo la sua scomparsa dagli schermi radar.

(Fonte : Le Monde.fr)