Le città di Kharkiv, Donetsk e Lougansk sono cadute nelle mani dei manifestanti filo-russi, i quali chiedono l’aiuto del presidente Vladimir Putin.

All’indomani della presa, nella notte fra il 6 e il 7 aprile, della sede dell’amministrazione regionale di Donetsk, gli insorti filo-russi hanno creato un “consiglio popolare” che ha annunciato l’intenzione di fondare la Repubblica di Donetsk e di organizzare, l’11 maggio, un referendum per l’annessione alla Russia.

“Il 7 aprile, il sud-est dell’Ucraina ha conosciuto la più forte spinta separatista dalla rivoluzione di febbraio (quando i partigiani di Piazza Maïdan a Kiev avevano occupato le amministrazioni nell’ovest del paese) – scrive il quotidiano russo online Gazeta.ru – Una dopo l’altra, le sedi delle amministrazioni delle regioni di frontiera con la Russia sono cadute nelle mani dei manifestanti, a Lougansk, Kharkiv e Donetsk.”

donetsk

“Un piano d’invasione dell’Ucraina – titola il quotidiano di Kiev Oukraïnska Pravda. Il primo ministro ucraino Arseni Iatseniouk dichiara che le regioni dell’est del paese sono vittime di un piano d’invasione russo : “Un piano secondo il quale truppe straniere hanno l’intenzione di varcare la frontiera e prendere il controllo del nostro territorio, cosa che non permetteremo.”
Iatseniouk si è detto fiducioso della volontà degli abitanti di queste regioni di vivere all’interno di un solo e unico paese : “Qualsiasi appello al federalismo è un tentativo di distruggere lo Stato ucraino, uno scenario di smembramento e distruzione dell’Ucraina destinato al fallimento.”

“I separatisti copiano lo scenario della Crimea – titola Vissoki Zamok, il quotidiano di Lviv : “La febbre separatista non si calma nelle regioni dell’est dell’Ucraina. Il Cremlino fa il possibile per portare in queste regioni la situazione al punto di rottura. Il rischio di un grande incendio anti-Ucraina persiste.”