Ripreso dal Mattinonline
Il Consigliere di Stato socialista tenta di fare il furbo, cercando di smantellare l’insegnamento della religione mettendola contro la civica…
Insegnamento della civica a scuola (iniziativa popolare costituzionale pendente da oltre un anno): il compagno Bertoli, direttore del DSS, tenta di fare il furbetto.
Visto che non gli piace né la civica né l’insegnamento religioso (per la $inistra le nostre radici e specificità vanno estirpate per farci diventare sempre più multikulturali ed eurocompatibili e portarci così nella fallita UE da cui chi è dentro vuole uscire) ecco che cerca di mettere le due discipline una contro l’altra: così si annullano a vicenda e così può smantellare l’insegnamento religioso dando la colpa ai sostenitori della civica (i quali non hanno mai detto di essere contro la religione). E se i promotori non ci stanno? Si minaccia di invalidare l’iniziativa!
Ma Bertoli pensa davvero che i promotori dell’iniziativa per la civica siano così fessi da cascare in un tranello del genere?
Lorenzo Quadri
(fdm) Come ho già scritto, la “proposta” Bertoli è giudicata totalmente impraticabile dal Comitato d’iniziativa, presieduto dal dr. Alberto Siccardi e comprendente Quadri stesso, il granconsigliere UDC Eros Mellini, Giorgio Ghiringhelli e altre personalità.
Bisogna comprendere la situazione nuova che si è creata nella nostra scuola. Con l’avvento del socialista Bertoli il corpo docente, in larga parte sinistreggiante (ma questa NON è una novità) ha ricevuto – dopo decenni di affannosa attesa – il “suo” consigliere di Stato, e ciò è potuto avvenire grazie alla sconfitta liberale dell’aprile 2011. Da un certo punto di vista (opinione personale mia)… è meglio così, perché la gestione ambigua del DECS (allora non si chiamava così) sotto Speziali, ma anche Buffi e Gendotti, aveva aspetti veramente deleteri.