(fdm) Questo articolo dà una risposta al quesito che io stesso avevo formulato all’indirizzo del giovane e impetuoso on. Michele Guerra (ricevendone un “assordante silenzio”…) È un testo interessante, abbastanza polemico e duro nei riguardi dell’on. Gobbi, e su di esso Ticinolive, che non ha nulla contro il ministro leghista, non prende posizione, lasciando agli estensori il compito di illustrare e sostanziare le loro tesi.
Ricordo ai lettori che il mio dilemma iniziale era: mentre una parte della Lega (on. Guerra in testa) fa il diavolo a quattro sull’Expo, il governo si esibisce (soddisfatto) in una serie di abili “escamotages” al fine di… salvare la faccia della nostra piccola patria (= canton Ticino). Ora, si dà il caso che il 40% di questo Esecutivo (io amo le percentuali!) sia leghista. Solo questo. Io sono un tipo semplice.
Prevediamo già l’eventuale risposta, banale e di circostanza che il consigliere di Stato o i suoi aficionados, sostenitori a prescindere, potrebbero dare in mancanza di vere argomentazioni politiche:
“… senso di responsabilità (e ridài), gli impegni già presi (da chi?), il sostegno dei privati (cifre nero su bianco?) …” e via con la solita e noiosa tiritera.
I fatti, purtroppo per Gobbi e la Lega dei Ticinesi (piuttosto divisa al proprio interno), dicono che i due consiglieri di Stato leghisti, su questo importante e molto discusso argomento, hanno assunto due posizioni ben diverse e di qui non si scappa: Zali ha detto NO mentre Gobbi ha detto SI. Fine della storia.
Il gruppo della Lega in Parlamento, sempre su questo argomento, ha anche inoltrato un’interpellanza al Governo, quindi anche a Gobbi, scrivendo che la decisione presa dal Consiglio di Stato è “indecente e non rispettosa dei diritti popolari”, facendo anche leva giustamente sulle circa 12.700 firme raccolte dal referendum.
Intendiamoci siamo perfettamente d’accordo con queste argomentazioni; a questo punto però, per semplice deduzione, è la posizione del consigliere di Stato Gobbi ad essere “indecente”. Insomma, delle due l’una!
Ma ritorniamo al titolo di queste nostre brevi considerazioni politiche e cioè: “Gobbi con chi sta?” Beh, rispondere a questa domanda è diventata impresa assai ardua poiché da un po’ di tempo a questa parte il consigliere di Stato Gobbi non è che sia molto “lucido” nelle sue scelte. Opportunismo politico? La Lega (o parte di essa), sempre più istituzionale e collegiale (?), ha già dimenticato ciò che aveva gridato il Nano in Piazza Riforma l’aprile 2011, e cioè: “… da oggi le cose cambieranno.” ?
Pare di sì, specie per un suo ministro, e a questo punto la differenza con i tre partiti storici non è più molta per cui, a nostro avviso, il secondo in Governo traballa assai, ma d’altronde creare aspettative e poi deluderle è il miglior sistema per perdere.
Gobbi è evidentemente a caccia di voti liberali e pipidini avendo subodorato che la strada si fa parecchio in salita in previsione 2015, a questo punto però, pur non essendo affari nostri (come cittadini sì), un po’ di coerenza non guasterebbe.
Sui ristorni è calato il silenzio stampa in casa leghista? Per piacere. Prevediamo già sin d’ora le reazioni bislacche dei vari “sostenitori a prescindere” del ministro Gobbi, i quali invece dovrebbero semplicemente spiegarci come mai in merito a Expo 2015, ma non solo, Zali ha detto NO mentre Gobbi ha detto SÌ!
Arrampicarsi sui vetri non serve e alla fine non è politicamente pagante. Già visto.
Fronte degli Indignati: Donatello Poggi e Orlando De Maria