Un articolo interessante, soprattutto per i nomi che snocciola. Si potrebbe obiettare, e non senza fondamento, che esso non dimostra nulla, poiché si concentra unicamente sulle “partenze” trascurando del tutto gli “arrivi”. Difficile immaginare una situazione in cui una folla di “luminari” con le valigie in mano venga sostituita da una massa di “scartine”.

Quanto ai politicanti nel consiglio e nella direzione dell’EOC, mettiamoci il cuore in pace. La politica non mollerà facilmente l’osso! (fdm)

 

Il primario di chirurgia toracica dell’OSG PD Dr Dutly, responsabile per tale specialità a livello cantonale, ha presentato le sue dimissioni. Si trasferirà a San Gallo, dove assumerà un incarico analogo. E’ chiaro che si tratta di una grave perdita per l’ospedale e per il cantone tutto, considerate le sue competenze. La sua partenza conclude, per ora, una lunga lista di bravi professionisti che se ne sono andati dall’Ente.
Ecco di seguito la lista – incompleta- di alcuni primari che in questi anni hanno lasciato l’EOC per il privato.

Anni ’90, da Mendrisio sono partiti il dr Alberto Spinelli primario ginecologia e il dr Milan Petrovic vice primario di radiologia. Dall’ Ospedale Italiano di Viganello il dr Foderà primario di radiologia.

Anni 2000, dal Civico sono partiti Il Dr Casanova, primario urologia, il prof Martinoli primario chirurgia, il prof Cerny primario medicina, il dr. Kurmayer, primario chirurgia, il dr. Freuler, primario ortopedia, il prof Marx primario chirurgia, il dr. Artaria primario oculistica e il primario di radiologia, dr Robotti.

In anni recenti sono partiti da Bellinzona il dr Klaue primario di ortopedia, il Dr Bronz primario ginecologia, ed infine, recentemente, anche primario e vice primario di ortopedia del San Giovanni hanno rassegnato le dimissioni.

Bene, mi si dirà che la porta è girevole: dal pubblico verso il privato e dal privato verso il pubblico. Ho fatto il conto e il saldo è negativo. Pochi medici hanno lasciato il privato per andare nel pubblico, per contro sono tanti quelli che se ne sono andati dal pubblico per lavorare nelle cliniche private.

Ma, in tutti questi anni, qualcuno si è chiesto il perché di questa emorragia? Qualcosa non va nella direzione dell’Ente? Che rapporti ci sono tra Ente e medici? Da anni i Verdi, ma non solo, sostengono la necessità di rivedere la composizione del consiglio direttivo dell’Ente. Fuori i rappresentanti dei partiti e dentro solo persone competenti, che sappiano dialogare con il corpo medico e quello infermieristico.

Non si può condurre l’Ente Ospedaliero come un’azienda di burattini. C’è una differenza fondamentale tra un’azienda qualsiasi e l’Ente Ospedaliero: qui, chi ci lavora, ha più competenze di chi lo dirige e la sanità non deve “rendere” ma curare bene. Sono i medici e gli infermieri, di tutti gli istituti pubblici, che dovrebbero avere la prima parola in materia di pianificazione e di gestione delle cure. Fino a che i tecnici ed i politici crederanno di sapere tutto in fatto di sanità, la porta girevole avrà una sola direzione: quella in uscita.

Michela Delcò Petralli, granconsigliera per i Verdi