Interrogazione

SCuDo riceve 15 milioni in eredità: quale utilizzo e controllo?

NOTA. Circa le valutazioni e le rimostranze espresse da Cappelletti Ticinolive non ha ovviamente elementi per esprimersi, né desidera farlo.

Apprendiamo che il Servizio Cure a domicilio del Luganese (SCUDO) ha ricevuto 15 milioni di franchi in eredità. SCuDo, il servizio di assistenza e cura a domicilio di interesse pubblico del Luganese, è un’associazione di diritto privato (art. 60 e segg. CSS) esistente dal 2000, che è nota per una gestione alquanto verticistica da parte del suo presidente dr. Sergio Macchi e della maggioranza del Comitato (espressione, oltre che degli enti d’appoggio e volontariato, anche del Cantone e dei Comuni). A ciò si aggiunga che, in base allo statuto attuale, risulta avere scarsissimi poteri l’assemblea di SCuDo, la quale è principalmente composta dai delegati dei Comuni che fanno parte del Comprensorio, ossia Lugano, Paradiso, Massagno, Collina d’Oro, Sorengo, Capriasca, Ponte Capriasca, Muzzano, Melide, Campione, Bissone, Morcote, Vico-Morcote, Canobbio, Vezia, Origlio, Savosa, Comano, Porza e Grancia.

All’assemblea di SCuDo partecipa inoltre un delegato per le seguenti associazioni:Associazione generazione più (OCST), ALTAIR (Associazione luganese trasporto andicappati e invalidi nella regione), Associazione “Il Centro”, Associazione Hospice Ticino / Hospice Lugano, Associazione Opera Prima, Associazione Triangolo, Associazione terza età, Croce Rossa – Sezione Luganese, FTIA Federazione ticinese integrazione andicap, Lega ticinese contro il cancro, Ordine dei medici del Canton Ticino, Pro Infirmis, Pro Senectute, Società svizzera sclerosi multipla, Trasporti Croce Rossa Svizzera Luganese-Mendrisiotto e Basso Ceresio, UNITAS.

Ma l’assemblea di SCuDo è talmente pavida nei confronti del Comitato, d’aver rifiutato l’istituzione di una commissione della gestione per controllare politicamente l’utilizzo dei soldi da quest’ultimo gestiti (che ammontano a ca. 15 milioni di franchi annui). Mezzo che avrebbe garantito una gestione più democratica ed evitato ad esempio le figuracce rimediate dall’acquisizione di un sistema informatico costoso e inefficiente, abbandonato da quasi tutti i Servizi pubblici di assistenza e cura a domicilio; per intervenire sui licenziamenti attuati negli scorsi anni dal dr. Macchi nei confronti di valide collaboratrici e collaboratori, che esprimevano riserve sulla conduzione del Servizio; sui rapporti di collaborazione privilegiata esistenti con il servizio privato di assistenza e cura a domicilio Internursing; o ancora sulla disdetta del contratto collettivo di lavoro cantonale a inizio 2014, e alla successiva manipolazione del personale in funzione antisindacale ad es. tramite circolari tendenziose.

Recentemente dieci Comuni del Comprensorio hanno peraltro lamentato una crescente distanza tra l’agire del Comitato di SCuDo e i Comuni stessi, auspicando un’eventuale riforma statutaria volta a garantire un maggior controllo dell’Associazione da parte dei Comuni, che ne sono i principali finanziatori. L’interesse dei Comuni, vista l’importanza del servizio e le ingenti somme stanziate, che rappresentano i 4/5 degli 8 milioni versati annualmente a ScuDo dagli enti pubblici (gli altri 6 provengono dalle casse malati), dovrebbe infatti risultare predominante.

Chiediamo pertanto al Municipio di Lugano:

  1. È stato messo a conoscenza delle precise volontà della persona che ha lasciato a SCuDo i 15 milioni di franchi?

  2. In considerazione dell’interesse pubblico dell’associazione e del quadro inquietante di cui sopra, come intende agire per garantire un impiego fruttuoso e parsimonioso della sopramenzionata donazione?

  3. Intende ad es. evitare che gli stessi vadano a finanziare l’affitto di una nuova sede di SCuDo o altri scopi secondari, considerati, oltre agli sprechi registrati in passato con un sistema informatico costoso ed inefficiente, anche i principali obiettivi perseguiti dal finanziamento pubblico?

  4. Quali intendimenti vi sono in merito alla futura sede di Scudo, a suo tempo prevista nella futura casa anziani comunale di Pregassona?

  5. Intende avanzare delle proposte per far beneficiare le finanze dei Comuni dei 15 milioni, ad esempio razionalizzando l’onere a carico degli stessi per i prossimi anni o destinandoli alla realizzazione di alloggi protetti per anziani, compatibilmente con le volontà del benefattore?

  6. Intende sostenere la riforma dello Statuto di SCuDo, istruendo i delegati dei partiti che rappresentano Lugano in assemblea, allo scopo di riavvicinare la gestione di SCuDo ai Comuni finanziatori e aumentare il controllo democratico sull’attività del Comitato?

Edoardo Cappelletti, Partito Comunista (Gruppo PS)

Demis Fumasoli, Partito Comunista (Gruppo PS)

Martino Rossi, PS

Simona Buri, PS